La corte d'Appello di Catanzaro

CATANZARO – La Corte di appello di Catanzaro, in seguito all’annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione sull’aggravante mafiosa, che ha rinviato gli atti ai giudici di secondo grado, ha sentenziato sconti di pena per gli imputati del processo “Black Windows”, accogliendo il ricorso della difesa.

L’inchiesta dell’Dda di Catanzaro mira a far luce sul tentato omicidio di Giovanni Nesci e del fratello dodicenne, affetto dalla sindrome di down, commesso il 28 luglio 2017.

In particolare i giudici hanno sentenziato: Rosa Inzillo, 4 anni, 2 mesi di reclusione in luogo di 5 anni, 8 mesi e 9mila euro di multa; per Viola Inzillo, 4 anni, 6 mesi di reclusione e 7.800 euro di multa, riformando i 6 anni e 10.300,00 euro di multa, sentenziati nel primo processo di appello; per Michele Nardo, 4 anni, 4 mesi di reclusione e 7mila euro di multa in luogo di 5 anni e 8 mesi e 9mila euro di multa; Teresa Inzillo, 6 mesi di reclusione e 1.400 euro di multa, un anno e mezzo in meno incassati nel precedente giudizio di secondo grado, nel quale era stata condannata 2 anni e 4mila euro di multa; per Ferdinando Bartone, e  Salvatore Emmanuele, 2 anni, 8 mesi di reclusione e 4mila euro di multa ciascuno, in luogo dei 4 anni incassati nel precedente processo di appello; per Maria Rosaria Battaglia, 5 mesi, 10 giorni e 1.300 euro di multa, pena sospesa, in luogo di  10 mesi, 20 giorni e 4mila euro di multa (pena sospesa).