COSENZA – Dall’inadeguatezza delle piante organiche, ai turni massacranti, fino all’inadeguatezza del sistema sanitario e la gestione dei soggetti psichiatrici.
Di queste e altre urgenze si è parlato durante l’incontro richiesto al Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella dai sindacati del comparto Sicurezza – Polizia Penitenziaria e a cui hanno partecipato oltre alle sigle, i vertici dell’amministrazione penitenziaria regionale ei direttori degli istituti penitenziari di Cosenza e Rossano.
Le Oss hanno evidenziato la «mancata garanzia dei diritti soggettivi dei lavoratori e delle lavoratrici appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, dati questi palesati anche dai rappresentanti l’amministrazione penitenziaria».
Si è discusso poi delle «aggressioni e della gestione degli eventi critici che sono in continua crescita, della carenza di personale e della scarsa organizzazione del lavoro, che a parere del Coordinatore Regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria Angelo Boeti, sono alla base dei mali e delle disfunzioni che affliggono i due istituti, in particolar modo quello rossanese».
In merito alla presenza di, di soggetti psichiatrici e della inadeguatezza del sistema sanitario nel mondo penitenziario sono emerse «rassicurazioni da parte del Prap (Provveditorato regionale polizia penitenziaria), in quanto alcune Asp stanno avendo una maggiore attenzione nella distribuzione degli specialisti psichiatrici, il che consentirebbe di evitare il concentramento di questa tipologia di utenza in pochi istituti. Si è preso atto che nonostante gli sforzi fatti con l’aumento di personale, questo riuscirà a stento a sopperire le quiescenze».
Il Provveditore regionale Liberato Guerriero «ha rassicurato il tavolo su un suo intervento per cercare di vedere il nodo piante organiche, mentre il primo dirigente di Polizia Penitenziaria Domenico Paino, al quale rivolgiamo un in bocca al lupo per il suo nuovo incarico a capo della gestione regionale del personale di Polizia Penitenziaria, ha manifestato il suo impegno nell’indire corsi di formazione che dovrebbero dare maggiore preparazione e quindi sicurezza agli operatori nella gestione degli eventi critici».
Infine: «Sua Eccellenza il Prefetto ha ascoltato le parti e si è impegnata a intervenire presso gli uffici del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) per la segnalazione delle criticità segnalate».
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