CATANZARO – Si è concluso negli scorsi giorni il progetto “A carte scoperte“, sostenuto dalla Fondazione con il Sud e con ente capofila il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro. Il percorso della durata di 26 mesi ha avuto come teatro le province di Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Cosenza dove una nutrita rete di partner ha lavorato su vari aspetti legati al gioco d’azzardo patologico: dall’informazione/sensibilizzazione
I numeri di questi due anni di lavoro sono stati davvero lusinghieri. Partiamo dalla rete di progetto composta da 21 partner: oltre al Centro Calabrese di solidarietà in qualità di ente capofila hanno lavorato insieme: Cooperativa Sociale Agorà Kroton Onlus, l’Associazione Chiron, l’Associazione Milone-InformagiovaniKr, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, la Camera di Commercio di Catanzaro, la Caritas Diocesana di Catanzaro-Squillace, il Centro di Accoglienza “L’Ulivo”, il centro di solidarietà “Il Delfino”, il Comune di Castiglione Cosentino, il Comune di Catanzaro, il Comune di Reggio Calabria, il Comune di Tortora, la Cooperativa Sociale “Eureka”, la società European Development Consulting, la cooperativa “Exodus Calabria”, la Cooperativa “La Casa del Sole”, la Cooperativa “La Casa di Miryam”, la Provincia di Cosenza, la Provincia di Crotone e l’Università della Calabria.
Dopo la formazione degli operatori in fase di avvio progetto – destinata a tutti coloro che avrebbero lavorato fattivamente nei percorsi successivamente attivati – sono state concretizzate diverse attività importanti che hanno permesso di realizzare: 60 tappe del Tour Antigap in giro per le province calabresi coinvolte dal progetto e che sono servite a fare informazione e sensibilizzazione sul tema ludopatia, oltre che di agganciare potenziali soggetti dipendenti da gioco d’azzardo anche attraverso il coinvolgimento dei familiari incontrati; apertura di 6 centri specializzati Gap sempre nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone e Cosenza che, insieme alla piattaforma online di supporto, hanno reso possibile la presa in carico e cura di ben 350 soggetti ludopatici; apertura di 1 punto usura a Catanzaro, in uno stabile confiscato alla criminalità, che ha permesso il sostegno e l’aiuto a 20 nuclei familiari; 1200 studenti coinvolti in attività specifiche utili ad informare e prevenire il fenomeno grazie ad eventi realizzati dagli operatori dei Centri Gap nelle scuole.
«Siamo molto soddisfatti di questo percorso a prevenzione e contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo», commenta Silvia Saladino, responsabile del progetto “A carte scoperte”–
Ci sono stati «momenti difficili, non lo nascondiamo. Approcciare i potenziali soggetti dipendenti è stato complicato perchè lavorare su questo tipo di disagio, rispetto al quale vige ancora vergogna e non accettazione, è stato complicato. Abbiamo per questo messo online una piattaforma che supportasse il lavoro dei centri specializzati GAP in presenza».
Lavorare in Calabria, poi, «ha avuto ulteriori ripercussioni anche nell’ammissione della dipendenza, soprattutto per quanto riguarda il target donne. E’ stato, tuttavia, importantissimo offrire servizi gratuiti prima poco diffusi e fare prevenzione e informazione attraverso le tappe del tour antigap e le visite nelle scuole. Abbiamo potuto sperimentare in molti contesti la sottovalutazione del fenomeno, con tutte le sue ripercussioni economiche e sociali».
Infine: «Sicuramente la rete di partner che ha lavorato al progetto ne è uscita più ricca in termini di preparazione personale dei singoli operatori ma anche di esperienza e conoscenza. Siamo dunque orgogliosi del lavoro svolto e, sicuramente, continueremo su questa strada ormai tracciata».
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