COSENZA – E’ iniziata alle 9 la protesta con i trattori degli agricoltori della Coldiretti a Cosenza che reclamano l’adozione del Piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica.

Il presidente regionale, nonché membro della giunta nazionale, Franco Aceto ha spiegato i motivi della protesta, rimarcando i gravi disagi derivanti dall’invasione dei cinghiali.

«Secondo le nostre stime sono più di un milione a fronte dei 300mila censiti dall’ufficio caccia.  È un numero a cui non si può più far fronte con una legge del 1992.  In 30 anni sono cambiate le contingenze e i cinghiali non sono più a rischio estinzione, tutt’altro.  In primis serve mantenere la stagione venatoria aperta tutto l’anno per la specie in questione e permettere le segnalazioni e gli interventi anche nelle riserve», ha evidenziato Aceto.

Col nuovo piano, «finalmente applicabile perché sono decaduti dei vincoli, sarà possibile dare il via libera a un iter risarcitorio differente da quello attuale, perché ci sono aziende che attendono dal 2017 e intanto hanno chiuso».

Nel corso dell’ultimo anno, i cinghiali hanno causato danni all’agricoltura calabrese per circa cinque milioni di euro, devastando colture di grano, patate, mais, ortaggi e persino vigneti e frutteti.

Aceto ha sottolineato che «i danni causati dagli animali selvatici vengono rimborsati solo in minima parte e spesso dopo anni, scoraggiando molti a denunciare gli attacchi subiti. I pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso».