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Inaugurato il “Centro del riuso” di Condera di Reggio Calabria, realizzato con i fondi Pon Metro

Nel corso della presentazione il sindaco Giuseppe Falcomatà ha evidenziato il valore simbolico e sostanziale dell'intervento inserito da Palazzo San Giorgio

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REGGIO CALABRIA – Nel corso della presentazione il sindaco Giuseppe Falcomatà ha evidenziato il valore simbolico e sostanziale dell’intervento inserito da Palazzo San Giorgio nell’ambito della programmazione sui fondi comunitari e successivamente selezionato tra i progetti del bando “Reggio Resiliente

E’ stato inaugurato il “Centro del riuso” della Cooperativa sociale Rom 1995, realizzato grazie a due linee di finanziamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, a valere sul Pon Metro con risorse Fesr ed Fse.

All’iniziativa, presso la sede di Condera, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, ha preso parte proprio il sindaco Giuseppe Falcomatà.
Nella nuova sala intitolata all’ingegner Tommaso Marino, erano presenti pure il vicesindaco Paolo Brunetti, il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, gli assessori comunali Lucia Nucera, Franco Costantino, Anna Briante, Marisa Lanucara, Carmelo Romeo, Elisa Zoccali, Paolo Malara e Domenico Battaglia, oltre al presidente del consiglio Enzo Marra ed i consiglieri comunali Giuseppe Marino e Giovanni Latella.

«Questa è una storia che inizia quasi 10 anni fa – ha ricordato il sindaco Falcomatà – e ci ha visti comminare fianco a fianco alla cooperativa Rom 1995.

L’amministrazione ha fatto delle precise scelte di indirizzo politico che oggi, attraverso due linee di finanziamento a valere sulla programmazione Pon Metro, e con il bando “Reggio Resiliente”, consentono di aprire una struttura che, naturalmente, ha molteplici significati: il primo, senza dubbio, è quello di realizzare una vera e concreta economia circolare e solidale, consentendoci di diminuire i costi trasferimento in discarica dei materiali indifferenziati».

L’altro è un significato simbolico: «Ci inorgoglisce l’idea che, con poco, si possa ottenere tanto, che le cose rotte non si buttano, ma si aggiustano. E’ un inno alla speranza, alla possibilità di un nuovo inizio e, soprattutto, ci dimostra che se le cose possono passare di moda, c’è una cosa che non tramonta mai: lo stile».
«In questo caso – ha concluso Giuseppe Falcomatà – c’è da sottolineare lo stile della cooperativa Rom ’95 che ha trasformato l’assistenza in lavoro dando dignità a tante persone. Lo ha fatto con resistenza, resilienza, trasparenza e legalità».
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