BELORADO – L’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, ha scomunicato le suore clarisse del monastero di Belorado, in Spagna, che alcuni giorni fa avevano dichiarato di volersi “separate volontariamente” dalla Chiesa cattolica. La scomunica, formalizzata sabato 22 giugno, riguarda dieci suore della comunità.

La decisione dell’arcivescovo è arrivata dopo la scadenza dell’ultimatum dato alle clarisse per presentarsi al Tribunale ecclesiastico ed esporre la loro posizione. Le suore non si erano presentate in aula affermando di non riconoscere l’autorità della Chiesa di Roma e hanno ribadito la loro volontà di separarsi in una nota pubblicata sul profilo Instagram che hanno aperto.
Con la scomunica le clarisse dovrebbero lasciare il monastero. Nei giorni scorsi, però, non hanno voluto consegnare le chiavi dell’edificio all’arcivescovo.
In un comunicato Iceta ha puntualizzato che “la Dichiarazione di scomunica è un’azione giuridica considerata dalla Chiesa come una misura medicinale, che muove la riflessione e la conversione personale”. L’arcivescovo si è detto tuttavia pronto a ritirare il decreto in caso di pentimento delle suore.
Lo scontro tra le suore e il Vaticano è iniziato nel mese di maggio, quando la badessa della comunità Isabel de la Trinidad ha reso pubblico un Manifestocattolico di 70 pagine in cui comunicava la decisione delle suore di lasciare la Chiesa cattolica ponendosi sotto la tutela di Pablo de Rojas Sanchez-Franco.

L’uomo, scomunicato nel luglio 2019, è il fondatore della ‘Pia Unione di San Paolo Apostolo’, una setta che non riconosce il Concilio Vaticano II e ritiene che l’ultimo ‘vero papa’ sia stato Pio XII. Da quel momento tra le suore e il Vaticano si è aperta la crisi.

In più occasioni le suore hanno dichiarato infatti di “non riconoscere il Papa” (Francesco, ndr) e hanno definito il Vaticano “una farsa”. Hanno inoltre accusato Papa Bergoglio di usare “linguaggi doppi e confusi” e di contraddirsi.

L’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, è stato nominato commissario pontificio e incaricato dalla Santa Sede di gestire il caso. Nei giorni scorsi aveva chiesto alle clarisse di consegnare le chiavi del monastero e aveva dato loro tempo fino a venerdì 21 giugno per presentarsi al Tribunale ecclesiasticoper esporre la loro posizione. Le suore però si sono rifiutate e hanno ribadito la loro volontà di allontanarsi dalla Chiesa Cattolica.

Secondo quanto si legge sui media spagnoli, più che una decisione dovuta alla fede, la separazione dalla Chiesa di Roma potrebbe essere motivata da una controversia su un’operazione immobiliare, ovvero l’acquisto del monastero di Orduña, nei Paesi Baschi, gestito dalla stessa comunità di suore.

Sono stati inoltre sollevati dubbi anche sul ruolo avuto dalla badessa della comunità, il cui mandato era scaduto il 29 maggio, nel convincere le altre sorelle. La badessa ha smentito le accuse pubblicando su Instagram alcuni video in cui si vedono le clarissesorridenti, in armonia e in compagnia dei loro parenti (fanpage).