CROTONE – Sono cento gli imputati rinviati a giudizio a Catanzaro, tra i quali anche big della politica regionale e il boss di Papanice Domenico Megna (accusato di omicidio).
Altre 25 persone sono state ammesse al rito abbreviato.
Sono tre i processi scaturiti dalla richiesta della Dda di Catanzaro a carico di 126 persone, sotto accusa nell’ambito dell’inchiesta Glicine, vertente su un presunto comitato d’affari legato alla politica e alle istituzioni regionali tra il 2014 e il 2020
La posizione dell’ex consigliere regionale Enzo Sculco, invece, sarà definita a breve a seguito di stralcio; è infatti considerato il dominus del presunto gruppo d’affari.
Il processo col rito ordinario inizierà il 9 ottobre prossimo dinanzi al Tribunale penale di Crotone.
A giudizio, in qualità di “promotori”, l’ex governatore della Calabria Mario Oliverio, l’ex assessore regionale ed ex parlamentare del Pd Nicola Adamo, l’ex segretario particolare di Oliverio ed ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Crotone Giancarlo Devona, l’ex consigliere regionale ed ex segretario provinciale Dem di Reggio Calabria Sebi Romeo, ma anche l’ex assessore al Comune di Mesoraca Ernesto Iannone.
A giudizio anche l’ex vicepresidente della Giunta regionale Antonella Stasi, che deve rispondere, insieme a due carabinieri in servizio presso il Comando provinciale di Crotone, Antonio Cono Tropiano e Roberto Maggio, di accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia.
Come “partecipi” all’associazione a delinquere, inoltre, sono finiti a giudizio anche l’ex sindaco di Cirò Marina ed ex presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla, il dirigente della Provincia di Crotone ed ex dirigente del Comune Giuseppe Germinara, l’ex commissario e direttore generale dell’Aterp Calabria Ambrogio Mascherpa, il dirigente Aterp Nicola Santilli, i dirigenti dell’Asp di Crotone Francesco Masciari e Francesco Salvatore Bennardo, rispettivamente direttore amministrativo e responsabile patrimoniale all’epoca dei fatti contestati, l’ex presidente dell’Ance di Crotone Giovanni Mazzei.