CATANZARO – Michele Comito, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Calabria replica al capogruppo regionale M5S, Davide Tavernise circa il calo delle presenze turistiche in Calabria https://www.calabriainchieste.it/2024/06/28/turismo-tavernise-m5s-ulteriore-fallimento-di-occhiuto-nel-2023-il-183-di-presenze-in-meno/#google_vignette.
Secondo Comito, infatti «con Occhiuto presidente +7,1%, Tavernise mistifica la realtà»
In particolare «attaccare il presidente Occhiuto utilizzando i dati sulle presenze turistiche in Calabria tra il 2019 e il 2023 è una mistificazione della realtà. Mentire, insomma, sapendo di mentire».
Comito ricorda «al capogruppo regionale M5S, Davide Tavernise – che oggi si è affannato ad analizzare il dossier Istat sull’andamento turistico in Italia – che l’attuale presidente della Regione è in carica dalla fine del 2021, per cui non si capisce bene quale ruolo mai potrebbe aver esercitato nei due anni antecedenti alla sua elezione alla guida della Calabria».
Semmai «è vero il contrario, la variazione percentuale delle presenze turistiche in Calabria dal 2022 (primo anno interamente a guida Occhiuto) al 2023 vede un ottimo +7,1% (la performance migliore di tutte le regioni meridionali, fatta eccezione per la Campania)».
Questo sì che è «un dato interamente ascrivibile alla giunta Occhiuto e alle capacità, all’enorme impegno, ai molteplici investimenti che è riuscito a realizzare il presidente già nel suo primo anno in Regione, pur avendo ereditato una situazione difficile e deficitaria su molti fronti».
Per non parlare «del lavoro fatto e attualmente in corso per promuovere l’immagine della Calabria, per attrarre nuove rotte aeree e importanti investitori, per migliorare la connettività e la logistica a beneficio dell’intero comparto turistico regionale e, soprattutto, dei calabresi».
Infine: «Va bene, dunque, la dialettica politica, ma svilire il ruolo nobile di opposizione con clamorose gaffe – come fatto oggi da Tavernise – non solo non è utile ma è uno spettacolo di cui i calabresi farebbero volentieri a meno».
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