REGGIO CALABRIA – «A quanto apprendiamo dal dossier dell’Istat “L’andamento turistico in Italia prime evidenze del 2023” la Calabria non è ancora riuscita a recuperare i flussi turistici del periodo pre pandemico. Un dato su tutti fa riflettere e ci pone all’ultimo posto in Italia di questa speciale classifica: tra il 2019 e il 2023 abbiamo perso, in termini di presenze, il 18,3% di turisti nella nostra regione, mentre il 10,9% in termini di arrivi».
E’ quanto denuncia il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise.
«Chi villeggia in Calabria – prosegue – è nell’81,9% dei casi residente, la così detta componente domestica, mentre solo il 18,1% dei turisti non è residente. È come se il tempo in questi 5 anni si fosse fermato all’intervallo pandemico».
E, ancora: «I dati che riporto, certificati dal Ministero del Turismo, dovrebbero far riflettere il presidente Roberto Occhiuto, che ha avocato a sé, tra le altre cose, la delega al turismo. Settore di fondamentale importanza per la nostra terra, che evidentemente male si sposa con altri impegni assunti dal governatore, come la sua funzione di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro dai Disavanzi del Servizio Sanitario della Regione Calabria».
Ancora una volta «il “volano di sviluppo” rappresentato dal turismo in Calabria resta al palo, mentre il centro destra approva leggi che faranno arretrare ancora di più la nostra terra, rendendola sempre meno attrattiva al resto del mondo, come l’autonomia differenziata, che pende come una spada di Damocle sulle nostre teste».
A livello nazionale, poi, «continuano gli spot costosissimi del ponte sullo Stretto, lasciando da parte i veri investimenti che servono alla Regione, come il potenziamento delle strade esistenti, una vera ferrovia sul versante ionico e il rifacimento della Statale 106».
Forse i turisti «non vengono in Calabria perché in questa regione spostarsi è praticamente impossibile, interi territori sono completamente isolati anche in presenza di infrastrutture importanti qual è un aeroporto (penso per esempio al sant’Anna di Crotone che non ha collegamenti stabili e rapidi col catanzarese e la sibaritide) e le campagne di promozione istituzionali lasciano il tempo che trovano.
Dopo tre anni di governo Occhiuto, questi dati certificano l’ulteriore fallimento di una classe politica contraddittoria che non riesce ad andare oltre gli annunci».
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