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Comune di Paola, Ciodaro all’attacco: debiti, pressione fiscale, conti in rosso e caos totale

Il consigliere comunale attacca su aumento delle tasse, crollo della differenziata, debiti da sanare, piano di riequilibrio bocciato, crisi politica interna, sfratto Croce rossa, caos sanità

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PAOLA (Cs) – Numerose spinose vicende di stampo squisitamente amministrativo sono oggetto di una durissima nota politica del consigliere comunale di minoranza Emira Ciodaro, diffusa a pochi giorni di distanza dall’ultimo consiglio comunale e vertente, più in particolare, su aumento delle tasse, crollo della raccolta differenziata, debiti da sanare, piano di riequilibrio bocciato dalla Corte dei conti, mancate coperture finanziarie di servizi, crisi politica interna alla maggioranza, sfratto della Croce rossa, caos sanità e tanto altro ancora.

Ma andiamo con ordine. Ecco l’impietosa analisi della dottoressa Ciodaro:

«Nella seduta del 24 giugno scorso, il Consiglio Comunale, con i voti della sola maggioranza, ha varato Tari e Pef 2024, predisponendo costi incredibilmente in aumento rispetto agli anni precedenti e, di conseguenza, favorendo l’ennesima batosta a danno dei cittadini.

Il Consiglio Comunale, inoltre, con la Tari 2024, si è reso responsabile di un fatto gravissimo, consentire che una parte consistente della spesa prevista rimanesse senza copertura finanziaria, stiamo parlando di 600mila euro.

Quando nella veste di rappresentanti delle istituzioni ci si rivolge ai cittadini, verità e completezza delle informazioni dovrebbero rappresentare un dovere inderogabile.

Il nostro Comune versa in condizioni economiche e finanziarie drammatiche.

Prova ne sia il ricorso al Piano di Riequilibrio Finanziario, ai sensi dell’art. 243-bis del Tuel, nella speranza di evitare una nuova dichiarazione di dissesto.

Il Piano ha subito una prima battuta di arresto, da parte della Commissione di controllo sulla finanza EELL del Ministero degli interni, la quale, dopo aver posto condizioni e sollevato osservazioni, ha delegato la responsabilità del giudizio finale alla sezione regionale della Corte dei conti.

Il Piano dovrà infatti subire modifiche sostanziali dal punto di vista delle coperture, non facilmente realizzabili. Tale sopravvenuta condizione di grave disordine finanziario, a distanza di un decennio dall’ultima dichiarazione di dissesto, impone all’Ente il rispetto di obblighi normativi e contabili inderogabili, con aliquote ai massimi livelli per oltre un decennio a venire e tagli di spesa non più rinviabili.

Un contesto di perenne incertezza, quale quello appena delineato, imporrebbe ai nostri amministratori maggiore senso di responsabilità, nonché severe riflessioni sulle ragioni reali che hanno determinato questa condizione di disastro.

Primo dovere di una Giunta di un Comune che, come il nostro, presenta residui attivi per oltre 50 milioni di euro, avrebbe dovuto essere quello di preoccuparsi di garantire riscossioni consistenti.

In questi due anni è accaduto esattamente il contrario, basti pensare che il Fondo crediti di dubbia esigibilità ha raggiunto livelli insopportabili, oltre 27 milioni di euro.

La fattiva necessaria collaborazione e partecipazione dei cittadini la si potrebbe ottenere solo in virtù di un livello equo e sostenibile della pressione tributaria e fiscale a loro carico.

Il Piano economico e finanziario del tributo per il 2024, nonostante la drammaticità del momento, non presenta novità interessanti, infatti, i costi complessivi di gestione crescono, sia rispetto a quelli 2022, sia rispetto a quelli 2023.

Considerato che la condizione di deficit strutturale dell’Ente, con non più quattro, ma ben cinque parametri compromessi, comporta aliquote al massimo della capacità, a fronte di servizi sempre più inefficienti, la situazione è destinata ad aggravarsi.

Questa la ragione per la quale gli attuali amministratori avrebbero dovuto predisporre tempestivamente una strategia di riduzione dei costi di tutti i servizi locali, la cui assenza deve essere valutata quale colpevole inerzia e, in quanto tale, merita di essere denunciata e condannata.

Questa amministrazione, inoltre, in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha ricevuto in eredità importanti contributi finalizzati a rendere più efficiente ed efficace il sistema, ma essi tardano ad essere realizzati.

Addirittura, non siamo più annoverati tra i Comuni virtuosi della Regione in materia di raccolta differenziata, con tutte le conseguenze economiche che ciò comporta.

L’analisi del PEF 2024, pertanto, costringe la cittadinanza e noi tutti a fare i conti con verità negative allarmanti, che chiamano in causa direttamente responsabilità di questa maggioranza e delle numerose coloratissime Giunte a guida Politano.

Il costo del servizio, previsto per il 2024, quantificato in euro 4.222.538 ml, supera il limite imposto da Arera di euro 3.632.012 ml. A ruolo risulta una previsione di euro 3.593.727 ml.

Fatti quattro conti, emerge una differenza, tra costo del servizio e quanto effettivamente messo a ruolo, pari ad euro 628.811 mila.

La domanda che poniamo al Sindaco ed ai suoi collaboratori è la seguente: la copertura della differenza sarà attuata mediante ricorso a risorse di Bilancio oppure in quale altro modo? Considerata la mancata contestuale variazione al Bilancio 2024, a garanzia di copertura di questa differenza.

Il Sindaco chiarisca questo punto e lo faccia in tempi brevi.

Contrariamente a quanto affermato da taluni esponenti di maggioranza, consapevoli o meno che fossero, non abbiamo alcuna riduzione né delle tariffe del tributo, né dei costi di gestione.

Considerato, inoltre, il livello così basso di riscossione delle entrate, sia di competenza che a residuo, riusciremo a garantire la riscossione almeno dei 4 milioni di euro previsti per l’anno in corso?

Mancando le entrate previste non riusciremo a ripianare le rate di ammortamento dei vari piani di rientro da debiti oramai consolidati, nonché le rate di ammortamento del Piano di riequilibrio ex art.243-bis del Tuel.

Vista, altresì, la nota della dott.ssa Apicella, che pone questioni di non poco conto, a meno di eventuali controdeduzioni, le responsabilità di questa maggioranza divengono sempre più evidenti.

D’altro canto, il senso di responsabilità dei gruppi di minoranza, rivolto unicamente ad impedire una nuova dichiarazione di dissesto ed a favorire un clima di fiducia tra i gruppi, imporrebbe impegno e trasparenza nell’azione amministrativa della maggioranza che fa capo al Sindaco Politano.

Ed invece, assistiamo increduli al conferimento di incarichi a valanga in tutti i settori, da quello dei LLPP a quello sociale, le cui procedure sono state, più volte, attenzionate dalla stessa Segretaria Comunale.

Impegni di spesa, per incarichi di consulenza a società prive di esperienza, mai revocati nonostante nulla abbiano prodotto. Altro che Città cantiere a cielo aperto! Piuttosto, Città disordinata e bloccata da cattiva gestione, basta percorrere in lungo e largo le vie di Paola per rendersi conto dello stato drammatico delle cose.

Un lungomare che presenta disagi. Opere pubbliche stravolte rispetto a come ideate e finanziate dai predecessori. Si ragiona di porto ma poi si allontana con pretesti la realizzazione della richiesta Commissione ad hoc.

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione che impegnava il Sindaco e la sua maggioranza a rendere consapevole il Presidente Occhiuto rispetto alle nostre esigenze in tema di sanità pubblica, ma gli investimenti previsti tardano ad arrivare, nel frattempo non risulta alcun impegno di spesa finalizzato a garantire la presenza di medici e infermieri nei vari reparti del San Francesco, l’emodinamica pare non si possa attivare, i medici in servizio presso l’area chirurgica del nostro ospedale pare verranno costretti a dedicarsi sempre di più alle esigenze della chirurgia di Cetraro, e la nostra Terapia intensiva quando entrerà in funzione? Tutte domande che attendono risposte.

La CRI sezione di Paola sfrattata senza tanti complimenti, come se avesse colpe da pagare e non meriti da vantare.

Una maggioranza in preda a guerre intestine sempre più devastanti.

Semplici cittadini, estranei al Consiglio Comunale, che in preda a delirio di onnipotenza la fanno da padrone con promesse di assessorati a destra e manca a chiunque, scavalcando il Sindaco eletto.

In sostanza, al disordine amministrativo, contabile ed economico, si aggiunge disordine politico e ritardi nella realizzazione di OOPP finanziate e che nulla hanno a che fare con questa maggioranza e questa amministrazione.

Ritengo mio dovere ribadire che, per completare il Piano di Riequilibrio, occorre reperire 4 milioni e 500 mila euro. Ma dopo due anni il risanamento dei conti tarda a concretizzarsi. Altro che promesse di Assessorati e spavalderie varie. I soldi pubblici meritano rispetto».