PAOLA (Cs) – In tema di carenze di personale e scelte strategiche della sanità nostrana, i sindacalisti della Uil-Fpl Giuseppe Di Bella, Robertino Serpa e Luigi Adele si rivolgono direttamente al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, alla cui attenzione pongono precise richieste: potenziamento delle postazioni 118 e adeguamento delle figure professionali.
«Oltre che essere sindacalisti – affermano – prestiamo servizio nell’emergenza 118. Abbiamo lavorato durante la pandemia senza mai arretrare e benchè le promesse siano state tante, a distanza di anni non sono state mantenute».
Per quanto sia apprezzabile l’impegno del presidente Occhiuto nel cercare di migliorare il servizio di emergenza territoriale 118 attraverso assunzioni di nuovo personale, acquisto ambulanze e ampliamento in un prossimo futuro con nuove postazioni di emergenza territoriale, di cui 2 sulla costa (Fuscaldo e Praia a mare) e altre 7 nel resto della provincia di Cosenza, non può passare inosservato il fatto che il numero dei medici non solo non è cresciuto a causa della carenza di cui tutti siamo a conoscenza, ma tende drasticamente a diminuire tra pensionamenti e trasferimenti.
Da tale situazione ne risulta che le postazioni del 118 saranno depotenziate.
Per tale motivo si chiede l’adeguamento delle figure professionali come già ha fatto dalla regione Lombardia: riconoscere, promuovere e valorizzare le figure del soccorritore, dell’autista soccorritore e dell’operatore tecnico di centrale operativa.
Questo l’obiettivo della legge approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale: “Promozione e valorizzazione dei percorsi formativi per le attività del soccorritore, dell’autista soccorritore e del tecnico di centrale operativa della rete di emergenza urgenza preospedaliera”.
Solo in questo modo si potrà alzare il livello professionale», affermano i tre sindacalisti.
«Si chiede inoltre un incontro con il Presidente – concludono – perché il miglior modo per capire e risolvere i problemi è quello di conoscerli dalla testimonianza di chi li vive direttamente».