CATANZARO – «L’Autonomia differenziata minaccia l’unità nazionale, creando disparità tra regioni e cittadini di serie A e B. È inaccettabile che i servizi essenziali, come sanità, istruzione e trasporti, possano essere gestiti con standard diversi a seconda della regione di residenza, penalizzando ulteriormente le aree già svantaggiate e aumentando le disuguaglianze sociali ed economiche.
Questa riforma contrasta i principi di equità e solidarietà della Repubblica, concentrando risorse nelle regioni ricche e aumentando il divario Nord-Sud. È fondamentale bloccare la funzionalità dell’Autonomia differenziata per rafforzare l’unità nazionale e garantire uguali diritti e opportunità a tutti i cittadini, costruendo un’Italia più giusta e solidale».
È quanto afferma la consigliera regionale Amalia Bruni, vice presidente della commissione Sanità in consiglio regionale che introdurrà i lavori dell’iniziativa pubblica organizzata dal Partito democratico in Consiglio regionale dal titolo “Autonomia Differenziata: fermiamola!” (https://www.calabriainchieste.it/2024/07/03/autonomia-differenziata-fermiamola-liniziativa-del-gruppo-regionale-del-pd/)
L’appuntamento è per lunedì 8 luglio alle 18.30 nel Chiostro San Domenico a Lamezia Terme.
A discutere di Autonomia differenziata – dopo i saluti del gruppo regionale democrat affidati al consigliere Franco Iacucci e l’introduzione della consigliera Amalia Bruni – ci saranno la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, collegata in remoto, e l’ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero tra i primi a cogliere fino in fondo l’urgenza di contrastare l’Autonomia differenziata e i pericoli conseguenti ad una effettiva entrata in vigore, soprattutto per le regioni del Sud.
A portare il proprio contributo al dibattito: il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita; don Giacomo Panizza, fondatore di “Progetto Sud”; Giovanni Oliverio, studente della facoltà di Medicina; il deputato Riccardo Tucci; il deputato Nico Stumpo; il segretario regionale di Sinistra Italiana, Fernando Pignataro e il segretario regionale del Pd, Nicola Irto.