Il segretario del Pd di Amantea, Enzo Giacco

AMANTEA (Cs) – Alla luce della bagarre scoppiata in maggioranza, e che vede al centro dell’attenzione le frizioni tra il consigliere delegato Salvatore Campanella e il sindaco Vincenzo Pellegrino, prende posizione il Partito democratico cittadino, di cui è segretario Enzo Giacco.

«Una stagione deleteria quella che sta vivendo la città da poco più di due anni. Se da una parte viene soffocato ogni tentativo di imbastire un dibattito pubblico, dall’altra si annunciano e si ritirano dimissioni e passaggi all’opposizione solo per cambiare gli equilibri in seno all’amministrazione comunale».

Quindi, «il rinnovamento che è stato “importato” è figlio della peggiore politica! Consiglieri che si svegliano rivoluzionari e la sera tornano docili componenti di una compagine! Verrebbe da sorridere se i risultati di ciò non fossero drammatici per la città».

E, ancora: «Per il terzo anno consecutivo viene presentato un programma estivo clamorosamente in ritardo e “raccogliticcio”, che si regge solo sulla buona volontà delle realtà associative.  La città si presenta in uno stato di degrado mai conosciuto. Per la prima volta nella storia i turisti esprimono tutto il loro disappunto pubblicamente e abbandonano Amantea. Ma fino a quando bisognerà sopportare tutto questo? Fino a quando l’ego di un’amministrazione dovrà continuare a produrre danni? Fino a quando il mantenimento della poltrona dovrà penalizzare un intero territorio?».

Per il Partito democratico «il “patto” che ha consentito a NeaPolis di vincere le elezioni si è rotto da tempo. Di quel fragile accordo c’è rimasto solo l’egoismo di chi è consapevole di non poter essere rieletto. Una consapevolezza che porta a “tirare avanti il più possibile”! Una pena! La politica è altra cosa».

Ci si è tanto «riempiti la bocca facendo paragoni con il passato. A questo punto meglio non farli, sarebbero impietosi per questa improvvisata amministrazione! Non crediamo alle “campanelle d’allarme” che vengono suonate di tanto in tanto per reclamare spazi e visibilità all’interno della maggioranza. Se non vi conseguono chiari atti politici – come ha fatto Orazio Mannarino – rappresentano solo una ulteriore presa in giro per la comunità».

In due anni «l’amministrazione ha spento una città. Fino a quando i componenti di NeaPolis continueranno a far finta di nulla? Cinque campanelli d’allarme (ce ne sarebbero un’infinità!) li suoniamo noi chiedendo: è tutto ok per l’inizio d’anno scolastico a settembre? E’ tutto ok in merito alla riapertura di via Indipendenza? E’ tutto ok riguardo al funzionamento del sistema fognario? È tutto ok rispetto ai lavori del lungomare, della Casa comunale, delle scuole medie, degli stadi da cui dipende l’iscrizione al prossimo campionato? È tutto ok in seguito alla conclusione dei lavori su Corso Italia?
Otterremo risposte? Ne dubitiamo! Anche perché questa amministrazione le risposte le dà solo a sé stessa, in attesa del 27 di ogni mese».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it