CATANZARO
Ventisette persone e cinque società sono state rinviate a giudizio a conclusione dell’udienza preliminare del procedimento, denominato “Scirocco”, avviato dalla Dda di Catanzaro sui presunti illeciti nella gestione degli impianti di depurazione facenti capo al gruppo Minieri, che fornisce le sue prestazioni, oltre che in Calabria, in Emilia-Romagna, Basilicata e Sicilia, gestendo oltre 500 impianti. Il rinvio a giudizio é stato disposto dal gup di Catanzaro Arianna Roccia.
La Dda di Catanzaro contesta agli imputati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere al fine di commettere reati ai danni dell’ambiente e della pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
- Davide Bartucca
- Giuseppe Bongarzone
- Pasqualino Calabrese
- Ion Ciobanu
- Giuseppe Dardano
- Paola Di Stio
- Giuseppe Lagrotteria
- Ernesto Lento
- Giuseppe Minieri
- Mario Minieri
- Saverio Minieri
- Vincenzo Papalia
- Giovanni Passafaro
- Giuseppe Passafaro
- Francesco Pungitore
- Raffaele Rusignuolo
- Gioacchino Rutigliano
- Ilario Serianni
- Rosario Sessa
- Andrea Talarico
- Rosario Talarico
- Vincenzo Ruggero Talarico
- Francesco Trapasso
- Giuseppe Donatello Valentino
- Antonietta Vescio Campisano
Le società
Costruzioni Bova srl; G&D Ecologica spa; Minieri Holding srl; Minieri King Elettrica srl; Minieri Ecologistica srl
Tre gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato e nei confronti dei quali l’udienza proseguirà il sette ottobre prossimo. Si tratta di Tommaso Agretto e Andrea Cannistrà e Daniele Nisticò, dipendenti della Minieri King Elettrica