CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Rossano, inquadrata nel Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno eseguito una misura cautelare in carcere a carico di un nordafricano 49enne, poiché gravemente indiziato dei reati di «maltrattamenti in famiglia» e «violenza sessuale».  

La storia in questione è purtroppo simile a quella di molte ragazze che raggiungono la nostra Nazione e si trovano a dover fare i conti con un’integrazione spesso ostacolata da familiari e usanze dei paesi di provenienza.

Nel caso di specie la giovane nordafricana, poco dopo l’inizio del 2024, aveva deciso di raggiungere il padre in Italia, da anni stabilitosi a Corigliano Rossano e impegnato in lavori saltuari come bracciante agricolo e collaboratore domestico.

Le aspettative dalla ragazza erano quelle di potersi integrare il prima possibile, frequentando corsi di italiano e trovando un lavoro che le potesse garantire quantomeno l’indipendenza economica.

Ma la gelosia del padre ha impedito tutto questo, tanto che l’uomo l’ha di fatto segregata in casa, impedendole di avere qualsiasi tipo di contatto con l’esterno ed effettuando un controllo asfissiante su tutte quelle che erano le sue possibilità di socializzare con gli altri, compresi i «Social Network».

Nonostante questo lo straniero, nella sua attuazione patologica del controllo sulla figlia, sospettava in maniera infondata che la ragazza potesse aver fatto delle conoscenze che, in qualche modo, la spingessero ad integrarsi con il «modo di vivere occidentale».

Il tarlo della gelosia ha quindi portato il nordafricano ad attuare dei comportamenti vessatori nei confronti della figlia, che spesso sono culminati in vere e proprie violenze fisiche e psicologiche.

Degli atteggiamenti che hanno lasciato segni e lividi sul corpo della ragazza e che potevano rappresentare il preludio a qualcosa di ben più grave, come era solito sottolineare l’extracomunitario per intimidire la figlia e costringerla ad assecondare tutte le sue disposizioni.

L’autorità dell’uomo, negli ultimi tempi, aveva anche preso una deriva morbosa, con attenzioni ed approcci che hanno consentito di rubricare nei suoi confronti anche il secondo capo di imputazione, quello afferente alla sfera sessuale. Condotte che, una volta emerse, sono state immediatamente rappresentate dagli uomini dell’Arma alla Magistratura inquirente.

Per queste ragioni e con il fine prioritario di impedire che i reati in atto venissero portati ad ulteriori e ben più gravi conseguenze, il GIP del Tribunale di Castrovillari ha emesso una «misura cautelare in carcere» a carico del soggetto ritenuto responsabile delle condotte assimilabili alle violazioni penali rubricate.

Nel frattempo la ragazza è stata ricollocata in una diversa struttura e nei suoi riguardi sono stati attuati tutti i protocolli di tutela previsti dalla Legge.

Lo straniero arrestato è stato associato presso il Carcere di Castrovillari, dove rimarrà a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.