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Autonomia differenziata, il sindaco di Catanzaro lancia un appello alle associazioni di calabresi al nord

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Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita

CATANZARO – «Aiutateci a costruire un’alleanza tra nord e sud per fermare una riforma che farà male a tutto il Paese». È questo il senso di una lettera-appello inviata dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a più di quaranta associazioni di calabresi della Lombardia, del Piemonte, del Veneto, della Liguria, dell’Emilia Romagna, del Friuli, del Trentino-Alto Adige, della Valle d’Aosta, della Toscana, della Capitale.
Le migliaia di calabresi che vivono e lavorano nell’area  più ricca del Paese, secondo il sindaco del Capoluogo di Regione, «possono essere formidabili “testimoni” dei rischi che corre l’intero assetto sociale e produttivo italiano e che potrà avere effetti inimmaginabili sulla vita di tutti».
Ecco il testo della lettera inviata da Fiorita ai presidenti delle Associazioni dei calabresi nel nord:
«Mi rivolgo a voi che da anni vivete nelle Regioni più ricche e avanzate del Paese, ma che non avete mai reciso le vostre radici e il legame indissolubile con la nostra terra, dove conservate affetti, amicizie e ricordi. Avete contribuito con il vostro lavoro, la vostra intelligenza, il vostro senso civico alla crescita della Lombardia, del Piemonte, del Veneto, della Liguria, del Friuli, del Trentino-Alto Adige, della Valle d’Aosta, dell’Emilia Romagna, della Toscana, della Capitale».
E, ancora: «Come ben sapete, la legge Calderoli ha introdotto il meccanismo dell’autonomia differenziata che, secondo tutti gli studi e le simulazioni, scaverà un solco ancora più profondo tra il nord e il sud del Paese, creando nei fatti due Italie e producendo disuguaglianze notevoli in materie fondamentali come la sanità e l’istruzione».
Ma l’autonomia differenziata «non farà male solo al sud, farà male – e molto – anche al nord perché la disintegrazione del sistema Italia farà molti danni sia all’assetto produttivo sia alla stessa qualità della vita dei cittadini residenti nel Settentrione».
Progressivamente «nel sud diminuiranno i consumi e di conseguenza anche i fatturati  delle grandi, medie e piccole imprese del nord  subiranno drastici cali, con conseguenze notevoli sull’occupazione. Ci sarà, ce lo spiegano gli esperti dello Svimez, un esodo biblico dal sud verso il nord, con un’accelerazione tre volte più veloce di quella attuale. Le grandi città, da Milano a Torino, da Genova a Bologna, da Firenze a Udine, fino alla Capitale, saranno letteralmente prese d’assalto da cittadini, in prevalenza giovani, che non avranno più motivo di restare nelle loro città deserte e con scarsi servizi. Anche le disparità salariali, determinate dalle contrattazioni regionali, accentueranno questa spinta».
Le Regioni del nord «non potranno sopportare il peso di questo esodo. Si pensi alla pressione che verrà esercitata sui sistemi ospedalieri e sui servizi sociali. Anche nelle Regioni del nord si creeranno dei propri “sud”, con una contrapposizione non geografica, ma sociale ed economica tra ricchi e poveri. La legge Calderoli va fermata nell’interesse del Meridione, ma anche nell’interesse del nord. Non è una battaglia ideologica o di partito, appartiene a tutti. Noi Sindaci della Calabria ce la stiamo mettendo tutta».
E, poi «mi rivolgo a voi, che ormai fate parte integrante del tessuto sociali ed economico del nord e delle grandi città, perché ci aiutiate a fare comprendere anche da quelle parti che questa non è una contrapposizione tra territori, ma una legittima posizione di tutti gli italiani di buon senso.
C’è bisogno di una grande alleanza tra nord e sud per affermare l’unità del nostro Paese che solo attraverso questo valore identitario può affermare il suo prestigio e la sua forza nel mondo».
infine: «Aiutateci a costruire un’Italia più giusta ed equilibrata, in cui ogni cittadino possa godere dei diritti fondamentali scritti nella nostra Costituzione. Dobbiamo evitare ad ogni costo il rischio di un sud desertificato e di un nord che scoppia sotto la pressione di un nuovo esodo di massa. Voi, che avete sempre negli occhi e nel cuore la Calabria che il Signore promise di farne un capolavoro, potete fare molto, tantissimo, con i vostri scritti, i vostri pensieri, le vostre parole appassionate, le vostre iniziative. Siamo calabresi, siamo un grande popolo».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it