ROMA – Si trovano ora tutti ai domiciliari gli operatori accusati d’aver insultato, deriso, preso a schiaffi e pugni, strattonato e svegliato all’improvviso di notte due pazienti del Centro di educazione motoria (Cem) di Roma, gestito dalla Croce rossa.

Accusati delle torture dieci operatori sociosanitari, tra cui anche donne, arrestati stamattina dai carabinieri.

Le indagini sono scattate dalla denuncia dei vertici della Croce rossa capitolina nell’aprile dell’anno scorso, insospettiti da una vistosa ecchimosi sul volto di un paziente. Sono stati avviati accertamenti dai carabinieri di via In Selci, specializzati nella trattazione dei reati sulle persone vulnerabili. L’attività è durata fino a novembre e, attraverso telecamere nascoste nella struttura, sono state documentate le ripetute violenze. Una “galleria degli orrori” viene definita nell’ordinanza del gip.

Gli operatori sociosanitari si sarebbero accaniti ripetutamente su due pazienti, un uomo e una donna di circa 35 anni, con ritardi psichici dalla nascita.

Insulti, schiaffi sulle mani, pugni fino a svegliarli in malo modo nel cuore della notte. I maltrattamenti sarebbero andati avanti per diversi mesi.

I carabinieri del nucleo investigativo di Roma, su delega della Procura, hanno eseguito stamattina l’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, emessa dal gip. Cinque operatori sono accusati di tortura e gli altri di maltrattamenti.

Per uno di loro è stato inoltre ipotizzato il reato di violenza sessuale in quanto in una circostanza avrebbe molestato il paziente.