COSENZA – Il caso della transazione “lacrime e sangue” dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza a favore di BFF Bank Spa di Milano, si arricchisce di particolari a dir poco scabrosi (https://www.calabriainchieste.it/2024/01/27/transazione-lacrime-e-sangue-per-lasp-cosentina-39-milioni-di-euro-a-bff-bank-spa/), contenuti in un lungo, circostanziato e documentato esposto alla Guardia di Finanza a firma di una fonte autorevole e qualificata: il dottor Vincenzo Cesareo, già direttore dell’ospedale Spoke Paola-Cetraro, dirigente di lungo corso della sanità tirrenica, da qualche anno collocato a riposo.
Nella sua esposizione di parte, trattata oggi in esclusiva da Calabria Inchieste, Cesareo denuncia uno stato di cose gravissimo che richiederebbe immediati chiarimenti da parte della politica e delle istituzioni competenti, anche e soprattutto in relazione ai presunti «intrecci familiari e familistici», che Cesareo ricostruisce nominativamente nella sua denuncia, con dovizia di particolari, ma che Calabria Inchieste offre ai suoi lettori con qualche doveroso “omissis”, in merito ai nominativi, in attesa di risultanze investigative, trattandosi di una esposizione di parte, sebbene documentata e circostanziata.
La denuncia di Cesareo, per il resto, viene offerta di seguito integralmente.
Andiamo, dunque, alla ricostruzione della vicenda con fatti e circostanze narrate dell’esposto alla Guardia di Finanza.
«Giugno 2023, fondo rischi: l’ufficio legale dell’Asp di Cosenza invia prospetto del contenzioso, indicando le cause contro BFF Bank con soccombenza bassa, avendo vinto, fino a quel momento, tutte le cause contro la stessa BFF, non presenti nel fondo rischi
15.12.2023, venerdì ore 15.30: trasmissione da parte dello studio Crisci della bozza di transazione, priva degli allegati. Notina della direzione generale dell’Asp di Cosenza che, su indicazione del Crisci, invita ad aprire la nota trasmessa. L’ufficio legale, stante il lasso di tempo breve, trasmette i numeri di ruolo ed i numeri di decreti ingiuntivi non presenti nella bozza, riservandosi di predisporre una puntuale relazione, il lunedì seguente, come richiesto in conformità agli atti giacenti presso la direzione generale dell’Asp. Il direttore generale trovavasi già a Milano quando ha chiesto le osservazioni sulla bozza di transazione redatta dal professor Crisci, consulente giuridico, la cui nomina è oggetto di indagini.
16.12.2023, sabato: il Dg, già presente, guarda caso, presso la sede di Milano, in collegamento da remoto col professor Crisci (da Salerno), firma la transazione redatta completamente da BFF e su carta intestata di quest’ultima».
E ancora: «18.12.2023, lunedì: viene trasmessa transazione definitiva sia all’ufficio legale che agli uffici finanziari per “quanto di competenza”. N.B.: transazione definitiva completamente diversa dalle bozze (sic).
Nella mattinata dello stesso giorno, vengono trasmessi all’ufficio legale dell’Asp di Cosenza allegati contenenti, tra gli altri, una nota di debito di circa 3.400 pagine, contenente migliaia di fatture che non riportano né l’indicazione della società che le ha emesse e né la data di inizio di decorrenza degli interessi
19.12.2023, martedì: l’ufficio legale trasmette le proprie osservazioni, facendo rilevare che non solo la transazione definitiva è completamente diversa dalla bozza trasmessa nel pomeriggio del 15.12.2023, con solo un’ora per le dovute osservazioni, ma in più non è comprensibile se nella definitiva transazione siano state sottratte le somme relative alle cause vinte dall’Avvocatura interna dell’Aso, né se gli interessi calcolati siano stati fatti decorrre dalla data del ricorso e non anche dalla scadenza delle fatture, né è verificabile se siano stati detratti quegli interessi relativi a cause già transate nel 2017, per le quali BFF aveva rinunciato al 100% agli interessi, né è chiaro cosa sia stato compreso a titolo di “accessori” nella nota di debito di circa 3.400 pagine.
Sta di fatto che le somme elargite hanno prosciugato il “fondo rischi”, accantonato per altre cause.
Tra gli allegati è presente elenco di decreti ingiuntivi esecutivi, di cui non viene richiesta copia all’ufficio legale dell’Asp; tra questi vi è il decreto numero 1155/17 del Tribunale di Milano che, in realtà, è del Tribunale di Latina e riguarda l’Asp di Crotone.
Le altre cause in delibera erano state tutte vinte dall’ufficio legale della stessa Asp e per le poche appellate in appello, la percentuale di soccombenza era molto bassa».
Andiamo avanti.
Cesareo aggiunge: «19.12.2023, sera di martedì: il servizio finanziario dell’Asp di Cosenza, senza procedere ad alcun controllo, emette un ordinativo di pagamento pari a 23 milioni di euro, corrispondente alla somma totale della nota di debito
21.12.2023: pubblicata delibera n°2807 di recepimento transazione, si citano le cause, ma non si dice che le ha vinte l’Asp di Cosenza, si fa inoltre riferimento alla società Althea Italia, indicando che le fatture cedute da questa ultima a BFF, non sono oggetto di transazione (e non è vero, poiché vengono escluse solo 10 fatture indicate nell’allegato D; tutte le altre, comprese quelle su interessi sulle fatture escluse, vengono pagate con la nota di debito sopra citata).
Althea è una società discussa con divieto di stipulare contratti con la pubblica amministrazone ed il servizio finanziario paga anche le fatture Althea.
Dal 20 al 31 dicembre 2023, il servizio finanziario paga l’intera somma di 39 milioni oggetto della transazione, imputando la spesa sul fondo rischi, laddove si tratta di giudizi non inseriti nel fondo rischi poiché non presentavano un’alta percentuale di soccombenza.
Il servizio finanziario svuota completamente il fondo rischi poiché non presentavano un’alta percentuale di soccombenza e lo svuota completamente per pagare giudizi non previsti in fondo rischi. Per raggiungere l’obiettivo di “urgenza” entro il 31 dicembre data processo di celerità, pare abbiano percepito ingenti somme premianti».
Cesareo, a questo punto, denuncia presunti «intrecci familiari e familistici, e non solo».
Le nubi sull’Asp di Cosenza diventano, infatti, sempre più minacciose: i retroscena della famigerata transazione “lacrime e sangue” con BFF vengono fuori poco alla volta.
Cesareo, dunque, aggiunge: «Nella recente delibera numero 1310 del 6.6.2024 di approvazione del bilancio 2023 a consuntivo, tra gli allegati compare la famigerata delibera numero 2806 del 21.12.2023 di recepimento della transazione con BFF. Infatti quale la finalità dell’Uoc servizi finanziari dell’Asp di Cosenza di inserire tale atto deliberativo nel bilancio? Per ottenere l’avallo dei revisori dei conti dell’Asp, al fine di ammantare di legittimità l’obbrobrio compiuto?
Spero che i revisori non siano degli sprovveduti e che procedano alle verifiche di competenza. Di certo l’Uoc servizi finanziari, non avendo spero le dovute capacità, nel procedere alle verifiche del credito, si sarà avvalso di esperti capaci e competenti, in grado di verificare e valutare la fondatezza del credito, tant’è che sono stati assunti, in affiancamento alla dottoressa Malavasi, dirigente presa in prestito dall’azienda ospedaliera di Cosenza per le sue “notevoli competenze” nell’ambito del bilancio, esperti contabili ad hoc. L’esperienza di tali contabili si è estesa al punto da coinvolgere anche propri familiari».
E qui viene il bello, perché Cesareo fa nomi e cognomi, collegando l’affaire BFF a un consigliere regionale in carica. Sarà vero? Attendiamo riscontri investigativi. Intanto ecco la denuncia di parte:
«Si fa riferimento alla società di revisione contabile “Proxima Audit Italia” (Cesareo cita la partita iva, ndr) di recente istituzione (nasce ad hoc?) nel luglio del 2023, che annovera tra i suoi fondatori un certo dottor (omissis), coniuge della esperta contabile assunta per la stesura del bilancio, dottoressa (omissis). Detto dottor (omissis), dipendente della Regione Calabria assegnato alla segreteria di un consigliere regionale di maggioranza (omissis), ha un rapporto di lavoro part time che gli consente di estendere le proprie competenze in nome e per conto della Proxima di consulente contabile presso l’Asp di Cosenza, redigento il fondo rischi, che poi la moglie, esperta contabile della stessa Asp di Cosenza, all’uopo assunta, avrebbe verificato.
Quali i criteri utilizzati per conferire ad una società esterna l’incarico per la predisposizione del fondo rischi, per legge è una prerogativa dell’ufficio legale interno?
Quale forma di procedura per l’esternalizzazione di un servizio che non poteva essere esternalizzato, è stata adottata?
Quale compenso è stato pattuito?
La celerità e la segretezza delle procedure è evidente. Non vi è traccia della procedura di evidenza pubblica, né è stato pubblicato l’atto con cui si è proceduto all’affidamento diretto. Non è stata pubblicata alcuna attestazione sugli avvenuti controlli circa l’assenza di conflitti di interesse, necessaria per legge quando si affida un incarico a professionista/società esterna. Non è stato pubblicato il compenso pattuito.
Dell’esistenza di tale società di revisione contabile si viene a conoscenza solo all’indomani della pubblicazione della delibera numero 1310 del 6.6.2024, per la quale, contrariamente alla delibera numero 2806/2023, vengono pubblicati tutti gli allegati, dalla lettura dei quali è emersa una relazione sul fondo rischi elaborata da detta società, della cui veridicità, alla luce dei legami evidenziati con la politica regionale e con l’amministrazione dell’Asp di Cosenza, si nutrono seri dubbi.
La relazione sul fondo rischi della Proxima è quantomeno generica e lacunosa, per cui sinceramente più idonea rispetto a quella redatta e dettagliata dell’ufficio legale interno, a coprire ogni passaggio delicato anche in relazione alla famigerata transazione BFF, che riguarda conteziosi riportati nel 2023.
Nella delibera numero 2807 del 21.12.2023 di recepimento della transazione, non è indicato né cosa sia stato effettivamente pagato e né a quali crediti si faccia riferimento, stante anche l’assenza della pubblicazione degli allegati alla delibera, ma si fa riferimento alla società Althea Italia Spa, concessionaria di credti in favore di Banca Ferma Factoring (BFF), nella parte in cui si escludono fatture indicate nell’allegato D, non pubblicato, così come gli altri allegati.
Althea Italia è una società molto discussa, destinataria di misure interdittive con “divieto a contrarre con le pubbliche amministrazioni”».
Cesareo, pertanto, conclude:
«Il direttore generale Asp, Antonio Graziano, tramite il servizio finanziario dell’Azienda sanitaria provinciale, con la sua pletora di dirigenti ed esperti contabili, avrebbe dovuto verificare la correttezza degli importi pagati a titolo di sentenze, citate nell’accordo transattivo, relative a giudizi vinti dall’avvocatura interna dell’Asp di Cosenza per assenza di contratto e, quindi, relativa ad affidamenti diretti senza gara d’appalto, come, appunto, quella della discussa Althea e se ha ritenuto di dover, comunque, procedere al pagamento di fatture, oggetto di cause vinte, avrà avuto le sue ragioni che non possono sicuramente ricondursi al merito risparmio degli interessi.
Si vuole che la salute dei calabresi continui a non essere tutelata? Non ci sono i soldi per garantire i Lea o come si chiama ora, eppure milioni e milioni di euro vengono dilapidati per arricchire banche e non solo. Chiedesi chiarezza e verità».
Ecco, dunque, la denuncia di parte del dottor Cesareo. Sarebbe auspicabile, in contraddittorio, rispondere punto su punto, doverosamente, per amor di verità, ma anche per senso di responsabilità. Noi ci siamo: info@calabriainchieste.it