Home Cronache ”Basta vittime su 106“, urgente messa in sicurezza pericolosa arteria

”Basta vittime su 106“, urgente messa in sicurezza pericolosa arteria

L'Associazione denuncia: «Sono 19 i morti registrati nel 2024 che rendono impellente intervenire»

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CATANZARO – «Sono 19 le persone decedute sulla statale 106 ionica dall’inizio di quest’anno a causa di incidenti stradali. Un dato impressionante che rende impellente la necessità di mettere in sicurezza l’arteria, ammodernandola».

Lo ha detto, nel corso di un incontro con i giornalisti a Catanzaro, Fabio Pugliese, direttore operativo dell’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”.

«Ci sono problemi che riguardano l’infrastruttura ionica – ha aggiunto Pugliese – per quel che attiene sia i nuovi tratti che sono stati progettati che quelli già esistenti. Ci sono tre miliardi di finanziamenti per i nuovi megalotti della Sibari-Catanzaro.

Soldi messi solo sulla carta, e cioè nel contratto di programma dell’Anas, ma non vincolati dal ministero con una delibera Cipes.

Questo significa, per come sono stati stipulati i contratti, che se i soldi non dovessero bastare. E per come abbiamo valutato noi, i costi dovrebbero salire almeno a 4 miliardi. E così le opere non verrebbero ultimate e sarebbero dunque realizzate solo in parte. Tutta la statale è ridotta in uno stato comatoso. Non si fa manutenzione dal 2019.

Abbiamo iniziato a gennaio un servizio di segnalazioni, con foto a terra o scattate col drone, pensando di arrivare in questo periodo fino a Catanzaro, ma siamo ancora fermi a Cosenza. La strada che i calabresi percorrono attualmente e che per anni ancora percorreranno, necessita di un piano di messa in sicurezza urgente.

Tutte le segnalazioni fatte, però, sono rimaste inascoltate. Dal 2021, e cioè esattamente da tre anni, rivendichiamo che la dirigenza regionale dell’Anas venga rimossa. Perché se una macchina sbanda, la colpa è di chi guida.

Ma se una macchina sbanda e finisce fuori strada, provocando la morte di qualcuno, perché in quel punto manca il guardrail, c’è o no una corresponsabilità dell’Anas? Siamo sorpresi che la politica calabrese non si sia posta il problema».