La minoranza

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – «A Corigliano-Rossano è ormai emergenza acqua a causa soltanto dell’insipienza e dell’incapacità di programmazione dell’Amministrazione Comunale. Da Pantano Martucci a Schiavonea passando per l’intero centro urbano di Rossano migliaia di famiglie stanno vivendo in condizioni disperate e stanno affrontando questi giorni di caldo record senza il bene primario ed essenziale per eccellenza: l’acqua. Le ragioni di questo problema vanno ricercate tutte e per intero nell’errata gestione comunale delle reti idriche interne alla Città sulle quali si registrano perdite di oltre il 40% delle risorse idriche».

La denuncia è del gruppo consiliare di opposizione.

«In questo momento intendiamo anzi tutto esprimere la nostra personale vicinanza e il massimo sostegno a tutte le famiglie che stanno vivendo un disservizio inaccettabile. Questa situazione di emergenza è causa di disperazione e disagio estremo per la popolazione. Nonostante qualcuno continui ad ululare alla luna pur di non ammettere le proprio gravissime colpe in questa vergognosa situazione, è giusto chiarire che il problema non è attribuibile a Sorical, con la quale continuiamo ad interfacciarci quotidianamente».

E, ancora: «È inaccettabile – aggiungono i consiglieri di minoranza – che una buona parte delle rete di approvvigionamento interna non sia stata ancora opportunamente tracciata e comunicata agli uffici regionali della stessa Sorical. Auspichiamo – proseguono – che si intervenga immediatamente per risolvere questa drammatica situazione, con ogni forma e mezzo possibile, individuando soluzioni e contromisure per offrire il doveroso ristoro ai cittadini che in questi giorni stanno vivendo una vergognosa ed evitabile emergenza acqua».

Infine: «È fondamentale che venga messo in atto un piano urgente di manutenzione e tracciatura delle reti idriche interne per garantire una distribuzione efficiente e continuativa dell’acqua e che l’Amministrazione Comunale – conclude il Gruppo Consiliare di Opposizione – inizi a dimostrare finalmente di assumersi le proprie responsabilità».

stefaniaapienza@calabriainchieste.it