Home Cronache Processo “Katarion” (filone Crotonese): 7 condanne e 2 assoluzioni (NOMI)

Processo “Katarion” (filone Crotonese): 7 condanne e 2 assoluzioni (NOMI)

Nuove condanne in primo grado riguardanti il filone crotonese dell’indagine “Katarion” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro su un sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro

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Un processo penale

PAOLA (Cs) – Nuove condanne, in primo grado, riguardanti il filone crotonese dell’indagine “Katarion” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro su un sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro.

Il Tribunale di Paola nell’udienza penale collegiale che si è tenuta il 12 luglio ha condannato gli imputati:

Girolamo Macrì: 8 anni e 36.000 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali;

Claudio Vattimo: 6 anni e 8 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali;

Gianluca Vitale: 6 anni e 26.000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali;

Mario Cianni: 6 anni e 26.000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali;

Carmine Antonuccio: 6 anni e 26.000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali;

Letizia Ippolito: 4 anni e 18.000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni;

Santo Ippolito: 4 anni e 18.000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni;

Paolo D’Aqui: assolto per non aver commesso il fatto;

Salvatore Carbonaro: assolto per non aver commesso il fatto.

Non luogo a procedere perché già giudicati in precedenza per gli stessi reati: Mario Cianni, Flavio Graziosi e Gianluca Vitale.

Interdizione perpetua dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena per Girolamo Macrì, Claudio Vattimo, Gianluca Vitale, Mario Cianni e Carmine Antonuccio.

In relazione alla posizione di Claudio Vattimo, con riferimento al capo 7 dell’imputazione, il Tribunale ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Locri per le determinazioni di competenza.

Del collegio difensivo hanno fatto parte, tra gli altri, gli avvocati: Marco Bianco, Armando Sabato, Riccardo Errigo, Giuseppe Bruno, Giovanni Salzano, Cesare Badolato, Emilio Perfetti.

L’operazione “Katarion”, nome ebraico con il quale veniva indicato il promontorio di Cetraro, era scattata all’alba del 10 marzo del 2021 ad opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 33 soggetti, per un totale di 44 indagati, accusati a vario titolo, dei reati di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco”, nell’ambito delle investigazioni relative ad un’organizzazione criminale operante sotto l’egida della storica consorteria mafiosa ‘Muto’ di Cetraro. 

L’inchiesta era partita dalla denuncia di una nonna preoccupata per il nipote tossicodipendente e anche pusher, arrestato dai Carabinieri del comando provinciale di Cosenza.

Le attività investigative hanno documentato un quadro di attività illecite diffuso e consolidato, tra cui circa 250 episodi di cessioni di sostanze stupefacenti.

Lo scorso aprile la Corte d’Appello di Catanzaro, in secondo grado, ha condannato i 12 imputati che avevano scelto il rito abbreviato.

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it