Home Calabria “Meloni evapora” al Festival delle Invasioni: infuria la polemica, botta e risposta

“Meloni evapora” al Festival delle Invasioni: infuria la polemica, botta e risposta

Fratelli d'Italia va all'attacco. Critiche anche dal sottosegretario Wanda Ferro. Replica il consigliere provinciale Giuseppe Ciacco

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Il Consigliere Giuseppe Ciaccio

COSENZA – «Ieri sera all’evento organizzato dall’Amministrazione comunale di Cosenza, all’interno della programmazione estiva Festival delle Invasioni 2024 è stata proietta più volte la frase ‘Meloni evapora!’. La cosa ancora più grave è che sia stata proiettata sulla facciata del Palazzo di un istituzione quale è la Provincia di Cosenza. Alla manifestazione, tra l’altro erano presenti anche componenti di giunta e consiglio comunale».

Lo afferma in una nota il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia di Cosenza Angelo Brutto.

«E’ inaccettabile – prosegue – che in una manifestazione finanziata con fondi pubblici, fondi Pac 2014-2020 dalla Regione Calabria, si proiettino messaggi offensivi contro la persona di Giorgia Meloni.

La sinistra, anche a Cosenza, non perde il vizio di utilizzare le manifestazioni artistiche per fare politica. Ci aspettiamo che i partiti che compongono la maggioranza a Palazzo del Bruzi, oltre al Sindaco, prendano le distanze da questo sinistro tentativo di incitazione all’odio».

La replica del sindaco Franz Caruso

«L’Amministrazione Comunale condanna, per come ha sempre fatto, ogni atto di oltraggio, di ingiuria e, comunque, sconveniente perpetrato nei confronti di chiunque. In particolare è biasimevole quanto accaduto ieri sera durante gli spettacoli di Invasioni con la proiezione di scritte offensive  sia nei confronti dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Franz Caruso che contro il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.

Parimenti, però,  si stigmatizza l’atteggiamento, ritenuto poco serio e responsabile, di quanti tentano di strumentalizzare politicamente il deplorevole episodio, su cui, peraltro, sono immediatamente intervenute le Forze dell’Ordine, che probabilmente hanno indentificato l’autore, e la Sicurezza dell’evento».

Wanda Ferro (FDI), sottosegretario all’Interno

«Il vergognoso episodio avvenuto a Cosenza, dove durante un festival è stata proiettata sulla facciata del palazzo della Provincia la scritta “Meloni evapora”, è l’ennesima prova dell’insopportabile arroganza di una sinistra che dietro la facciata dell’arte, della cultura, della “inclusività”, ritiene di potere diffondere messaggi di odio contro gli avversari politici.

Tutto legittimato da un presunto crisma di superiorità morale e culturale che consente di insultare rappresentanti delle istituzioni, a partire dalla presidente del Consiglio, e di alimentare l’intolleranza contro chi la pensa diversamente, tra l’altro attingendo alle risorse pubbliche.

La critica politica è sempre legittima, è sacrosanto il dissenso, ma perché nasconderlo dietro eventi culturali organizzati con i soldi di tutti i cittadini? Anche di quelli – ricordo, la maggioranza – che votano Giorgia Meloni e che vengono continuamente offesi da questi auto-proclamatisi dispensatori del giusto, del vero e del bello. Ma poi che “cultura” è quella che non si confronta sul terreno dei contenuti, ma predica l’odio personale e invita all’annientamento dell’avversario? Tra l’altro in tempi in cui i toni sempre più esasperati del dibattito politico continuano in tutto il mondo ad armare la mano di squilibrati.

Episodi come questi, che hanno tra l’altro un sigillo istituzionale, non possono essere minimizzati, derubricati a semplici espressioni artistiche, né la doverosa condanna istituzionale può essere accompagnata da accuse di vittimismo o strumentalizzazione politica».

Giuseppe Ciacco, Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale Cosenza replica a Wanda Ferro

“E SE IL MISEREVOLE PROVOCATORE FOSSE ANCHE UN PREZZOLATO PROVOCATORE?”

“Mi assumo per intera la responsabilità politica, e non solo politica, di quello che sto per scrivere. È semplicemente schifosa  la becera speculazione politica,  artatamente,  orchestrata dal partito di Fratelli d’Italia. E’ mai possibile che il deplorevole gesto di un miserevole provocatore abbia finanche scomodato un Sottosegretario di Stato?

In queste ore gli  accoliti nostrani di Giorgia Meloni stanno facendo montare, furiosamente, una tempesta in un bicchier d’acqua. E, allora, un dubbio mi assale. E se il miserevole provocatore fosse anche un prezzolato provocatore? Assoldato da perfidi e infidi mandanti, interessati, in perfetta mala fede, a far esplodere l’immondo polverone? Il dubbio mi tormenta.

Così come mi tormenta un altro dubbio. E se il deplorevole provocatore fosse un grimaldello, un espediente, pacchiano, ricattatorio e vergognoso, per revocare il finanziamento regionale?

Il che non mi scandalizzerebbe, conoscendo uomini e donne della fiamma tricolore centro destra calabrese e nazionale. Gente che occupa le istituzioni applicando, alla lettera, la  turpe logica padronale e feudataria. E, anche, un altro dubbio mi assale. Un dubbio, strettamente collegato alla ridicola messa in stato  di accusa a carico del direttore artistico del Festival.

Che qualche valvassore di Giorgia Meloni avesse adocchiato quello stesso incarico   per qualche suo valvassino? Insomma, a me sembra – potrei anche sbagliarmi e vorrei tanto sbagliarmi – una polemica, ignobilmente costruita ad arte.

Quanto meno per offuscare una Festival, che è partito alla grande (ieri sera, in due piazze della citta, contemporaneamente, si muovevano circa 4.000 persone), continuerà alla grande, e si concluderà alla grandissima: fatevene  una ragione, signorotte e signorotti di Fratelli d’Italia. Una camarilla  politica,  che sputa veleno e sparge fango.”