COSENZA – «Sono 15 anni che la sanità calabrese è sottoposta a commissariamento eppure nessun commissario è riuscito a sollevarne i conti e le sorti» (https://www.calabriainchieste.it/2024/07/22/fallimento-sanita-calabria-conferenza-pd-a-cosenza-con-ciacco-mazzuca-guccione/#google_vignette)
La denuncia è del Pd Calabrese: Carlo Guccione, responsabile Pd salute per il mezzogiorno; Giuseppe Mazzuca, presidente Consiglio comunale Cosenza; Giuseppe Ciacco, consigliere comunale Cosenza
Viene denunciata l’anomalia secondo cui le Asl di Reggio e Cosenza, rispettivamente dal 2013 e dal 2018, non presentano i bilanci.
L’era Occhiuto con la carica di commissario nelle mani del presidente da quasi tre 3 anni, secondo il Pd starebbe portando la sanità verso la bancarotta.
Si denuncia, poi, ancora, la transazione milionaria lacrime e sangue che l’Asp di Cosenza ha stipulato con la BFF Bank. E quindi segue la proposta: l’unica opportunità per il futuro starebbe nel Pnrr sanità, servono 350 infermieri 220 Oss, e le case e gli ospedali di comunità, ma i progetti dovrebbero partire subito.
Ma v’è dell’altro.
«Adesso il commissario Roberto Occhiuto deve smettere di fare annunci e intervenire con un piano di assunzioni, altro che medici cubani e “gettonisti” per i quali solo a Cosenza si sono spesi due milioni».
È la richiesta che arriva dall’ex consigliere regionale e componente della direzione nazionale Pd Carlo Guccione.
«E’ necessario – secondo Guccione – attivare la rete territoriale di prossimità, la Calabria presenta ancora un sistema ospedale-centrico e troppa gente va al pronto soccorso, dove capita di morire prima di essere ricoverati.
Bisogna pensare al malato cronico puntando sulla telemedicina e sull’assistenza domiciliare integrata e rivolgendosi alla presa in carico degli over 65: siamo ancora allo 0,89% mentre l’obiettivo è il 10%. Sul piano delle strutture, c’è tempo fino al 2026 ma siamo ancora ai progetti, spesso neanche definitivi».
E sull’Annunziata di Cosenza parla di «ospedale dimezzato con 425 posti letto attivi su 730 e un pronto soccorso ingestibile nonostante l’inaugurazione della nuova ala».
«La situazione sembra peggiorata – attacca ancora Guccione – e Occhiuto viene puntualmente redarguito dal governo amico, se pensiamo al tavolo interministeriale Economia e Sanità che lo incalza sulla spesa dei fondi per i Lea, da lui usati per la copertura finanziaria di leggi che con la sanità non c’entrano nulla, o l’emigrazione sanitaria. L’Agenas, che è un organismo indipendente e non certo politico, segnala puntualmente questi problemi e la Calabria è sempre agli ultimi posti».
E poi il caso delle «fatture liquidate anche due o tre volte».
Ciacco, dal canto suo, elenca le cifre negative di quella che lui stesso definisce “una catastrofe sanitaria” aggiungendo il Gimbe ai già citati tavoli interministeriali e Agenas: un quadro a tinte foschissime tra emigrazione sanitaria anche in età pediatrica, indici minimi di interventi salvavita e alti mortalità infantile e oncologica, rinuncia alle cure e speranza e aspettativa di vita basse.