COSENZA – Impietosa analisi politica di Saverio Carlo Greco, già presidente del consiglio comunale di Cosenza, all’indomani dell’assemblea del Partito.
“L’assemblea di circolo del PD cosentino di ieri sera ha di fatto smentito la tesi, promossa nell’ultima settimana a mezzo stampa dal Segretario e dal Presidente del circolo, della grande vittoria del campo largo cosentino, che legittimerebbe il sindaco della città a guidare la prossima sfida regionale del centrosinistra”.
Ne hanno parlato “per una settimana, anticipando alla stampa tema, svolgimento e conclusioni di un’assemblea che non si è mai tenuta. Perché quella di ieri sera è stata un’altra assemblea. La tesi della vittoria legittimante, frutto del buon governo cittadino, sembra convincere più di tutti Nicola Adamo, apparso in verità appannato e incerto, forse perché innervosito dai tanti interventi che hanno manifestato un diffuso grado di insoddisfazione per il risultato elettorale e per i risultati del partito nel governo locale; un’insoddisfazione sempre maggiore, quindi, per la sempre più claudicante leadership del partito, che sulla sua candidata alle europee ha raccolto appena il 18% delle preferenze di lista e ha dunque manifestato tutta la sua debolezza”.
Alla fine, “l’assemblea non ha nemmeno approvato un documento conclusivo, visto il grave dissenso manifestato dalla maggioranza degli intervenuti nei confronti della relazione della segretaria e della versione che ha promosso in questi giorni alla stampa, contro un elementare principio di correttezza nei confronti dei suoi iscritti”.
Il dato conclusivo è “un gruppo dirigente sempre più in difficoltà, che fatica a reggere il confronto democratico e che si è indebolito al punto da rifuggire la realtà e rifugiarsi nel suo mondo di favolosi successi, in cui sembrerebbero credere sempre meno elettori”.
Tra gli altri interventi, l’assemblea ha registrato, appunto, l’analisi di Saverio Carlo Greco, già presidente del consiglio comunale di Cosenza, che ha giudicato negativo il risultato elettorale alle ultime elezioni europee e ha manifestato gravi perplessità sul ruolo ancillare assunto dal PD nel governo cittadino, che allontana gli elettori dal partito in una fase di netta ripresa a livello nazionale e di forte radicamento della sinistra riformista cittadina.
Ecco una sintesi dell’intervento, consegnato alla presidenza dell’assemblea.
“All’indomani delle elezioni politiche del 2022 partecipai all’assemblea cittadina per l’analisi del voto e manifestai tutte le mie perplessità sullo stato di salute del PD cosentino, che pure da qualche mese era già alla guida della città. A distanza di due anni il gruppo dirigente che ha in mano il circolo cittadino del PD ha voluto convocare un’altra assemblea cittadina di cui ha però già anticipato premessa, svolgimento e conclusioni, anticipandoli alla stampa, con il rischio di snaturare l’assemblea e, magari, eludere la vera rappresentazione della perdurante crisi del PD cosentino”.
Per Greco: “Sembra davvero debole la tesi secondo cui la politica de PD cosentino (che porta la maggiore responsabilità del sostegno al governo cittadino) andrebbe benissimo, e che l’incredibile successo del campo largo alle europee contro il centrodestra di Occhiuto ne sarebbe la prova”.
Sul piano nazionale “si è consolidata la leadership della Schlein, che a un anno dalla sua elezione a segretaria conquista un primo successo elettorale e riporta il partito a crescere. Nella circoscrizione Meridionale l‘aumento di 198.076 voti ha significato un aumento del 20% sul dato precedente. A Cosenza città il PD é secondo partito con 3.886 voti e il 18,65%. Cinque anni addietro il PD fu sempre secondo partito, ma con 4.393 voti e il 18,69%. Con la differenza che questa volta governa la città e cinque anni fa era all’opposizione”.
In termini elettorali “in città il partito risulta ancora una volta indebolito e, soprattutto, si è mostrato incapace di interpretare la stagione di rafforzamento che si sta ormai affermando a livello nazionale con la Schlein”.
Nella città di Cosenza, “dove peraltro a guidare il partito è lo stesso gruppo dirigente che ne ha finora condizionato la federazione provinciale, sembra evidente che i risultati facciano emergere che la distonia creatasi in Calabria tra realtà organizzativa e nuovo corso nazionale abbia prodotto il suo massimo pregiudizio nel consenso del PD”,
D’altronde “i semplici numeri ci dicono che il PD ha conseguito un risultato deludente e i dirigenti cosentini rischiano con la propria tesi di intestarsi una vittoria che non gli appartiene affatto”.
Nel campo largo, infatti, “il PD va peggio del dato nazionale mentre doppiano il dato nazionale i Cinquestelle e AVS, che peraltro ha espresso (con le preferenze alla candidata locale defenestrata dalla giunta e uscita dal PD) un voto esattamente ostile e contrario alla politica di cui il gruppo dirigente cosentino vorrebbe dimostrare il successo. A livello di preferenze dei singoli candidati, poi, la candidata del gruppo dirigente cosentino è arrivata quarta in città nella sua lista e il candidato del sindaco, della lista di SUE, ha preso poco più di una manciata di voti”.
Il rischio è che “si nasconda dietro questo illusorio, schiacciante successo del campo largo a Cosenza la grave crisi in cui versa il gruppo dirigente che controlla la sezione cosentina del PD e la sua federazione”.
Non si concepisce “come si possa non vedere, nella lunga e costante serie di dati elettorali, che la città non è entusiasta del centrodestra, ma si fida ancora meno del PD guidato da questo gruppo dirigente, che sembra incapace di cambiare rotta”.
Secondo Greco: “Il Pd dovrebbe finalmente iniziare a discutere liberamente del ruolo che non riesce ad assumere in città e di come, invece, una stagione autenticamente riformista possa servire a conquistare il consenso di una città che cerca risposte che tardano ad arrivare”.
stefaniasapienza@calabriainchieste.it