Home Calabria Boom di voti contro l’Autonomia differenziata: oltre 70mila in poche ore

Boom di voti contro l’Autonomia differenziata: oltre 70mila in poche ore

«L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese: divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord»

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Calderoli

ROMA – In poche ore oltre 70mila firme per il referendum contro l’Autonomia Differenziata di Calderoli (ne servono 500mila). Si vota anche online:     http://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open. Poi ci sono i banchetti.

Descrizione iniziativa

L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Per tali ragioni l’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese.

Quesito iniziativa

1. Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?

Approfondimenti

Per ulteriori approfondimenti sull’iniziativa proposta puoi consultare il sito informativo https://www.referendumautonomiadifferenziata.com.

«L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Per tali ragioni l’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese».