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Violenza sessuale su ragazzina, pastore paolano condannato a 9 anni in abbreviato

Accusato di continui abusi su una ragazzina di dieci anni e violenze anche a danno dei fratellini della piccola e della moglie. Inchiodato dai video realizzato dalla piccola vittima con lo smartphone

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PAOLA (Cs) – E’ stato condannato a 9 anni di carcere, nel processo per rito abbreviato, il pastore paolano di 51 anni, M.M., accusato di continui abusi su una ragazzina di dieci anni e violenze anche a danno dei fratellini della piccola (https://www.calabriainchieste.it/2023/07/07/maltrattamenti-in-famiglia-violenza-sessuale-aggravata-armi-un-arresto-a-paola/).

LA SENTENZA (PENA DIMINUITA DI UN TERZO PER LA SCELTA DEL RITO PREMIALE)

L’uomo è stato interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, nonché a qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e in uffici o servizi presso istituzioni o strutture frequentate prevalentemente da minori.

E’ stato altresì condannato alle spese processuali e di custodia cautelare e interdetto legalmente per la durata della pena.

A pena espiata dovrà essere sottoposto per un anno alla misura di sicurezza del divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori, tenendo informate le forze di polizia si residenza e ogni suo spostamento.

Il pastore paolano dovrà, infine, pagare le spese processuali dell’ex moglie e dei tre minori, pagando agli stessi il risarcimento del danno con una provvisionale immediatamente esecutivo ammontante a 70mila euro.

LA STORIA

Una storia di violenze, degrado e immani sofferenze vissuta per tanti anni da quattro ragazzini di Paola (due figli dell’uomo avuti da una precedente relazione e due figli avuti con l’ex moglie) che sarebbero stati maltrattati e vessati dal pastore (https://www.calabriainchieste.it/2023/07/07/molestata-dal-compagno-della-madre-sin-quando-aveva-10-anni-poi-siamo-fuggiti-via-da-paola/), noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio.

L’uomo è stato arrestato dal giudice il 7 luglio del 2023, su richiesta della procura paolana, per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata commessa in ambito familiare e porto abusivo di armi comuni da sparo.

E da allora è ancora associato al carcere di Castrovillari.

Il presunto orco avrebbe per anni schiavizzato i quattro ragazzini, facendoli lavorare nel terreno agricolo di proprietà, violentando ripetutamente la sorellina e costringendo i maschietti a uccidere cani di proprietà, che avevano visto nascere e crescere, tramite impiccagione, nonché a seppellire pecore che il 51enne uccideva a pistolettate perché non stavano ferme quando prelevava il latte.

Se si rifiutavano di andare a lavorare, secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri di Paola e di Pozzuoli, il 51enne li minacciava e li picchiava, tirando loro i capelli o utilizzando un bastone.

Quando era ubriaco e particolarmente arrabbiato, invece, M.M. minacciava i fratellini che li avrebbe sparati, mostrando loro un fucile nascosto nella stalla o una pistola, la stessa impiegata per uccidere i cani e le pecore. Una pistola che, probabilmente, il 51enne aveva ricevuto da tre amici, arrestati per droga e armi nell’ambito dell’inchiesta antimafia Affari di Famiglia.

Anche l’ex moglie veniva spesso minacciata di morte: l’uomo le diceva spesso che l’avrebbe riempita di botte tanto da renderla irriconoscibile alla madre o che l’avrebbe uccisa e seppellita in montagna.

L’orco è stato inchiodato dai fratellini, inizialmente non creduti dalla madre, attraverso video realizzati in tempi diversi con lo smartphone. Video a dir poco raccapriccianti.

Una piccola vittima ha documentato l’esistenza della pistola, mentre la ragazzina ha ripreso tutti i momento della violenza sessuale subita dal presunto maniaco. La piccola sarebbe stata molestata sin dall’eta di dieci anni, subendo violenze sessuali ogni giorno. Poi, visionato il video, la mamma ha dovuto crederle.

«Andiamo via, preparate le valigie», avrebbe detto ai figli.