Dura invettiva alle opposizioni da parte del Senatore Ernesto Rapani,

componente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, che nel corso dell’intervento in aula a proposito del “Dl Carceri” non ha risparmiato le critiche:  «Le opposizioni non perdono occasione per fare discorsi ideologici. Parlano per partito preso, dicono che questo provvedimento è vuoto di contenuto. Ma, evidentemente, non conoscono il testo», ha affermato Rapani, sottolineando la mancanza di proposte concrete da parte degli avversari politici.

Il senatore di Fratelli d’Italia ha poi criticato la visione distorta delle opposizioni riguardo alla situazione carceraria in Italia, come se «fino al settembre 2022, data della nostra elezione, tutte le carceri fossero hotel a 5 stelle». Ha sottolineato che le problematiche delle carceri non sono state affrontate in modo adeguato, citando come esempio la questione della tossico dipendenza, per non parlare della presenza di stranieri e dei casi di ingiusta detenzione.

Rapani ha fornito alcuni dati significativi: «Gli stranieri rappresentano il 31% della popolazione carceraria. Per questo fa bene il governo Meloni a chiudere accordi con le Nazioni estere, perché gli stranieri devono scontare la pena nei propri Paesi»

Sul fronte dei malati psichiatrici all’interno delle carceri, che rappresentano il 12%, Rapani ha evidenziato gli effetti della chiusura, in passato, degli ospedali giudiziari rilevando come le REMS siano insufficienti: «Abbiamo fatto bene a prevedere residenze per la rieducazione e il reinserimento ai fini sociali».

In tema di reinserimento dei detenuti, Rapani ha poi citato l’esempio della Casa di Reclusione di Rossano, dove sono attivi corsi universitari e didattici a vari livelli, un teatro e laboratori artigianali, tra cui una falegnameria e un laboratorio di ceramica, purtroppo attualmente inutilizzati. Su questo punto, il senatore ha annunciato: «Stiamo cercando, in collaborazione con il Sottosegretario, di giungere a delle convenzioni per effetto delle quali queste attività tornino ad essere funzionanti offrendo ai detenuti la possibilità di lavorare e di acquisire specifiche competenze anche in ottica di un futuro reinserimento lavorativo e sociale».

Rapani ha anche evidenziato il problema dell’ingiusta detenzione, con circa mille casi l’anno che comportano un aggravio di costi per lo Stato e conseguenze umane a volte culminanti in tragedie.

Infine, il senatore ha illustrato i risultati raggiunti dal governo nei primi 20 mesi di mandato: «Siamo andati nelle carceri e osservato cosa non funziona. Abbiamo portato a casa risultati importanti: abbiamo stanziato milioni di euro per l’edilizia carceraria, ci saranno mille assunzioni straordinarie, banditi concorsi per altri 2.500 agenti oltre averne assunti già oltre 3 mila. Diamo risposte concrete, perché questo significa governare».

Il senatore ha infine toccato anche il tema delle condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria, evidenziando il numero preoccupante di suicidi tra gli agenti e la necessità di interventi a supporto di tutte le categorie di lavoratori delle strutture carcerarie.

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