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A Catanzaro «i fantasmi delle “Lenzuola bianche” continuano ad agitare le notti dell’ex assessore Longo»

I consiglieri comunali Gregorio Buccolieri, Vincenzo Capellupo, Alberto Carpino, Igea Caviano, Fabio Celia, Daniela Palaia, Danilo Sergi attaccano il luogotenente di Salvini a Catanzaro

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Una seduta del consiglio comunale di Catanzaro

CATANZARO – «L’ex assessore Franco Longo, oggi luogotenente di Salvini a Catanzaro, è passato alla storia cittadina per avere scatenato la più clamorosa contestazione popolare, l’ormai famosa “rivolta delle lenzuola bianche” che nel 2019 furono appese ai balconi di Lido per esprimere la rabbia per l’insopportabile puzza del depuratore».
E’ la nota dei consiglieri comunali Gregorio Buccolieri, Vincenzo Capellupo, Alberto Carpino, Igea Caviano, Fabio Celia, Daniela Palaia, Danilo Sergi che con un pizzico di ironia bacchettano l’esponente del centrodestra catanzarese.
«E’ del tutto comprensibile, sul piano umano – aggiungono – la sua collera per il fatto che oggi, grazie alla giunta Fiorita, la puzza del depuratore sia praticamente scomparsa.
Nel suo affannoso tentativo di screditare i suoi successori, l’ex assessore Longo ha involontariamente detto alcune verità.
La prima è che il problema della siccità è un problema nazionale e non catanzarese.
La seconda che la situazione dell’approvvigionamento idrico a Catanzaro è migliore rispetto ad altre città, come Cosenza e Reggio Calabria.
La terza è che la competenza principale del sistema idrico è di competenza della Sorical, oggi gestita dal vicecoordinatore regionale della Lega e in passato dall’ex sindaco Sergio Abramo di Forza Italia.
La quarta è che gli interventi messi in campo dalla giunta di cui faceva parte sono stati insufficienti e semplicemente una “traccia”.
La quinta – e qui si è davvero superato – è che l’acquedotto silano del Guerriccio è di proprietà comunale e che aveva bisogno di essere raddoppiato. Non sono bastati 20 anni al centrodestra per raddoppiare l’acquedotto del Guerriccio e oggi questo miracolo lo pretenderebbero da chi è in carica da soli due anni».
Poi concludono: «Quante verità vengono a galla quando si parla con furore e senza ragionare. Il problema è che i fantasmi delle “lenzuola bianche” continuano ad agitare le notti dell’ex assessore arruolato dalla Padania».