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Terrore nei pressi del Santuario: grosso cane aggredisce donna e uccide il suo cagnolino

Momenti di terrore vissuti nella via dei Minimi, dove una signora di Paola, da poco terminata la processione in onore della Madonna, s'è ritrovata di fronte a un feroce cane di grossa taglia che ha aggredito lei e ucciso il suo cagnolino chiwawa

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PAOLA (Cs) – Un cane di grossa taglia ha aggredito una signora nei pressi del Santuario di San Francesco di Paola uccidendo il suo cagnolino, un chiwawa di nome Brando. 

Momenti di vero terrore sono quelli vissuti, il 10 agosto scorso, alle ore 22 circa, nella via dei Minimi, dove una signora di Paola, da poco terminata la processione in onore della Madonna, a cui aveva partecipato, s’è ritrovata di fronte a un feroce cane di grossa taglia, presumibilmente randagio, che ha aggredito lei e il suo cagnolino chiwawa di nome Brando.

Il molosside ha addentato il docile e indifeso cucciolo nella parte anteriore e nulla ha potuto fare la padrona che, reiteratamente, cercava di strapparlo alla furia del grosso cane, colpendo l’aggressore sul capo a mani nude. Quest’ultimo, di contro, ringhiava e minacciava anche la donna.

Una scena terribile per la signora che s’è vista dilaniare il proprio fedele cucciolo, strappato dalla micidiale morsa della belva e trascinato in un luogo sconosciuto.

La vittima, urlando e in preda a un forte shock, ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine e alla propria figlia, giunti sul posto per dare soccorso, unitamente ad altre persone.

I carabinieri hanno aiutato i malcapitati nella ricerca del chiwawa, poi ritrovato privo di vita in un terreno adiacente la via dei Minimi, mentre il pericoloso aggressore ha fatto perdere le sue tracce.

E’ un grosso cane di colore nero e con macchie di colore più caro, ancora in circolazione.

Sono stati messi a conoscenza dell’accaduto, oltre ai Carabinieri ed alla polizia municipale di Paola, anche il Sindaco di Paola, la Prefettura di Cosenza, la Provincia di Cosenza e l’Asp di Cosenza, per mezzo Pec.

Tale allerta, dunque, nasce dal fatto che il suddetto cane risulta essere ancora libero.

Visti i fatti tragici, la vicenda non può rimanere inascoltata, poiché, non essendo un fatto isolato (si è a conoscenza di altre denunce e altre aggressioni in stesso stesso luogo dallo stesso cane, con lesioni gravi a persone ed animali), perchè si è di fronte seriamente ad un pericolo per l’incolumità pubblica e la conoscenza della situazione di pericolo, da parte di chi di competenza, poteva evitare che quanto accaduto si verificasse.

L’animale domestico ucciso giorno 10, rappresentava un familiare per la signora e la sua famiglia, ed è morto nel peggiore dei modi ed è quindi necessario, per il pericolo che ancora è in essere, indagare fino in fondo, poiché ogni attore, posto a garanzia della sicurezza, faccia quanto la legge gli impone.