CETRARO (Cs) – I Finanzieri del Comando Provinciale Cosenza, nell’ambito di specifica attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e/o repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno rinvenuto, su un vasto terreno demaniale, una coltivazione di circa 1.000 piante di cannabis, utilizzata per produrre sostanza stupefacente del tipo marijuana, come anticipato in esclusiva da queta testata https://www.calabriainchieste.it/2024/08/07/sequestrata-unaltra-vasta-piantagione-di-droga-a-cetraro-gdf-in-azione-foto-e-video/.
La piantagione, composta da arbusti alti fino a 3 mt., è stata scovata in un’area montana impervia ricadente nel Comune di Cetraro, ed è stata sottoposta a sequestro dai militari del locale Reparto della Guardia di Finanza.
In particolare, l’operazione antidroga svolta dalle Fiamme Gialle della Tenenza Cetraro è stata avviata a seguito di una intensa attività informativa, opportunamente supportata da servizi di osservazione e, una volta scoperta la coltivazione illecita, hanno riguardato – su direttiva del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Paola – sia il prelevamento, la campionatura e la distruzione delle piante, sia la ricerca di elementi utili per risalire agli autori del reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, allo stato ignoti.
Le piante sequestrate avrebbero reso un quantitativo stimato di circa 800 chili di marijuana, che, venduta al dettaglio, avrebbe consentito un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro. L’attività investigativa si è conclusa con la segnalazione a carico di persone da identificare alla Procura della Repubblica del Tribunale di Paola, per violazione alla normativa sugli stupefacenti, e proseguirà su direttive dell’Autorità Giudiziaria per l’individuazione dei responsabili.
L’operazione di servizio conferma l’altissima attenzione posta dalla Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto dei traffici illegali connotati da maggiore pericolosità sociale, tra i quali spiccano la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti, da sempre fiorenti segmenti dell’impresa illecita, che, specie nella provincia cosentina, risulta essere tra i principali motori economici delle consorterie organizzate.