PAOLA (Cs) – C’è una indagine penale sulla morte di Vittorio Crocicchio, ex segretario regionale della Cgil trasporti ed esponente politico paolano, morto il 25 luglio scorso per sepsi dopo un intervento chirurgico fallito.
La sepsi, com’è noto, è «un’infezione generalizzata che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità. Spesso è dovuta al passaggio nel circolo sanguigno di microrganismi che provengono da altre sedi colpite da infezioni».
L’esponente sindacale e politico di Paola, compianto ex presidente di vari sodalizi civici che in questi decenni hanno contribuito a scongiurare la spoliazione dei servizi sul territorio, è deceduto dopo un’odissea sanitaria che solleva gravi interrogativi sul funzionamento dell’ospedale San Francesco di Paola.
Quello stesso presidio ospedaliero cittadino che Crocicchio ha sempre difeso a spada tratta nelle piazze quando la politica regionale lo stava declassando a casa della salute.
Vittorio Crocicchio, affetto da forti dolori addominali, si è recato al pronto soccorso il 2 luglio scorso, ma quella che sembrava una diagnosi di routine si è trasformata in una tragedia.
Nonostante una prima tac non avesse rilevato anomalie, le condizioni di Crocicchio sono peggiorate rapidamente, culminando in una diagnosi di perforazione intestinale e peritonite.
L’intervento chirurgico d’urgenza è stato seguito da giorni di sofferenza crescente, con la famiglia che lamentava negligenza e mancanza di trasparenza da parte del personale medico.
Dopo il primo intervento, le condizioni del paziente non sono mai migliorate, con sintomi gravi come il singhiozzo continuo e la difficoltà a mangiare e muoversi.
Le richieste della famiglia di ulteriori accertamenti, anche rispetto a continue interlocuzioni con addetti ai lavori esterni al sistema sanitario pubblico, sarebbero state inizialmente ignorate, aggravando la situazione fino a una nuova perforazione intestinale.
Trasferito d’urgenza a Cosenza, Crocicchio ha subito ulteriori tre interventi, ma la sepsi ormai avanzata non gli ha lasciato scampo, portandolo alla morte il 25 luglio.
La famiglia oggi accusa l’ospedale di Paola di aver trattato Crocicchio con superficialità, dimettendolo in condizioni critiche e senza una diagnosi precisa.
La vicenda è ora al centro di un’inchiesta penale, con la famiglia che chiede giustizia per la perdita del loro caro, «vittima di gravi errori medici e di una sanità che ha tradito uno dei suoi più ferventi sostenitori».
Gravi accuse di parte, quindi, che saranno approfondite e accertate da chi di competenza. Seguiremo la vicenda.