CATANZARO – «Giannino Losardo manifestò, nelle sedi più diverse, la sua costante volontà di opporsi alle attività illecite della malavita locale e di operare contro ogni forma di malgoverno e di collusione tra il potere locale e i gruppi delinquenziali. Combatté a lungo da solo, rischiando in prima persona, denunciando durante i consigli comunali il malaffare e le connivenze (https://www.calabriainchieste.it/2024/08/17/cantante-che-inneggia-ai-clan-si-esibira-a-cetraro-nel-giorno-in-cui-si-onora-losardo/).
Il suo coraggio fece paura. E la ‘ndrangheta gli tappò la bocca, organizzando un vile agguato in una calda sera d’estate”. Ripartiamo dalle parole di Leonardo Rinella, pm al processo contro i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Giannino Losardo, per ricordare e sottolineare il valore del sacrificio del segretario capo della Procura della Repubblica di Paola, ucciso dalle ‘ndrine dell’alto cosentino il 22 giugno 1980. Non possiamo che essere indignati da quello che accade in queste ore a Cetraro”.
È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, vice presidente della commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, in merito alla polemica sollevata dal fatto che, a poche centinaia di metri di distanza dalla proiezione del docu-film sulla vita e la tragica morte di Giannino Losardo, prevista per domani, si terrà infatti un concerto del cantante neomelodico Salvatore Benincasa, noto per testi controversi che, secondo molti, strizzano l’occhio alla malavita. Quindi, decisamente distanti dai valori rappresentati dalla storia e dal sacrificio di Losardo.
“Mi auguro che, nelle prossime ore, la Prefettura e la Questura di Cosenza revochino le autorizzazioni necessarie per il concerto del neomelodico Benincasa, previsto per domani nella contrada Santa Lucia – afferma ancora Bruni. – Dopo le prese di posizione dell’amministrazione comunale, attraverso la vicesindaca Barbara Falbo, e del parroco della parrocchia di San Benedetto Abate, don Francesco Lauria, anche in qualità di proprietario dell’area in cui dovrebbe svolgersi il concerto, non sussistono più i presupposti minimi per tenere una manifestazione pubblica”.
“Con l’assassinio di Giannino Losardo, Cetraro è diventato un simbolo della lotta alla mafia, e questa parte di storia è viva e radicata nella popolazione. La presentazione del docu-film in ricordo di Giannino Losardo, a cui parteciperò domani sera, ne è un’ulteriore conferma. Ringrazio di cuore la regista Giulia Zanfino per il suo impegno e la passione dimostrata nel portare avanti questo importante progetto”, conclude Amalia Bruni.