RENDE (Cs) – Sospetti sul funzionamento del depuratore consortile nel territorio comunale di di Rende, dove sono state riscontrate «quantità di refluo di colore giallo intenso, la Procura della Repubblica di Cosenza e i carabinieri del Nipaaf facciano la loro parte, sono anni che denunciamo».

E’ quanto dichiara in una nota il presidente del Consorzio Valle Crati, avvocato Maximiliano Granata.

Si segnala, in particolare, che anche in data 20 agosto sono sono giunte all’impianto di depurazione consortile sito in C/da Coda di Volpe del Comune di Rende attraverso il collettore fognario consortile, notevoli quantità di refluo anomalo di colore giallo intenso.

A seguito di tale circostanza sono stati eseguiti una serie di campionamenti che verranno analizzati tempestivamente presso un laboratorio esterno accreditato.

«Il concessionario ha più volte sottolineato l’urgenza di risolvere la criticità riscontrata, evidenziata anche dai responsabili del Comune di Rende, soprattutto in considerazione dell’elevato carico di reflui anomali, del tutto incompatibile con il depuratore di acque reflue urbane di Coda di Volpe.

Pertanto, considerando di aver già trasmesso tutte le informazioni disponibili, il concessionario ha ritenuto opportuno richiedere un sopralluogo congiunto in situ, alla presenza dei tecnici e della Polizia Municipale del Comune.

In tale occasione, i responsabili Kratos saranno a disposizione per fornire tutta l’assistenza necessaria, preliminare alle verifiche da parte delle autorità competenti.

Sono anni che denunciamo notevoli quantità di refluo anomalo di colore giallo intenso che arrivano nelle nostre condotte indicando anche i punti dove questo avviene, è arrivato il momento che Procura della Repubblica del Tribunale di Cosenza e i carabinieri del Nipaaf facciano la loro parte», conclude Maximiliano Granata.