Home Calabria Docufilm sul delitto Losardo, “Unità e Rinascita”: «Risposta distorta degli avvenimenti»

Docufilm sul delitto Losardo, “Unità e Rinascita”: «Risposta distorta degli avvenimenti»

«Dopo il delitto Losardo ci sono stati «atti concreti e coraggiosi, a cominciare dalla costituzione di parte civile nel processo di Bari da parte del Comune di Cetraro e la mobilitazione generale»

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Una immagine del Porto di Cetraro

CETRARO (Cs) – Il movimento Unità e Rinascita prende posizione in merito al docufilm di Giulia Zanfino “Chi ha ucciso Giovanni Losardo?”, proiettato in pubblico per la prima volta il 20 agosto sul porto di Cetraro.

Per Unità e Rinascita il docufilm pur avendo «riproposto una ferita che rimane aperta perché a 44 anni dall’assassinio, non si conoscono mandanti ed esecutori del crimine mafioso, può aver dato una risposta distorta degli avvenimenti e dei fatti documentati avvenuti dopo il 21 giugno 1980».

«Quando un’intera comunità ha dato sensibili segni di rifiuto del fenomeno mafioso, per la determinazione delle forze politiche del tempo e dell’intero consiglio comunale che ha espresso una giunta istituzionale e di ampia convergenza, dalla Dc al Pci».

Dopo il delitto Losardo ci sono stati «atti concreti e coraggiosi, a cominciare dalla costituzione di parte civile nel processo di Bari da parte del Comune di Cetraro e la mobilitazione generale seguita, che ha interessato una comunità ferita, dalle audizioni e denunce effettuate presso la Commissione Nazionale antimafia». Segno di una «comunità mai prona alle delinquenza organizzata.

La cosa che rattrista – sottolinea Unità e Rinascita – è che nessuno degli intervenuti, abbia ricordato l’impegno politico, espresso in quella circostanza dalle forze politiche, con in testa l’on Martorelli, per arginare il fenomeno mafioso.

Un impegno suggellato dalla presenza a Cetraro del segretario nazionale del Pci, Enrico Berlinguer, che nell’occasione dei funerali dal palco ha esortato tutte le forze politiche all’unità, dando rilievo nazionale alla figura di Giovanni Losardo e dando ancora rilievo all’azione compiuta dalle forze politiche e sociali di Cetraro, per continuare la lotta contro la delinquenza organizzata.

Infatti – conclude Unità e Rinascita – a seguire, per non dimenticare, è stato istituito il “Premio nazionale “Giovanni Losardo”, suggellando un percorso chiaro e forte di condanna del fenomeno mafioso, con un impegno continuato per la presenza a Cetraro di Mino Martinazzoli, allora Ministro della Giustizia e di Nilde Jotti, presidente della Camera dei Deputati».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it