Emilia Di Tanna, capogruppo di “Per Amantea”

AMANTEA (Cs) – Il consigliere comunale di maggioranza Andrea Perciavalle, ha rassegnato le “dimissioni irrevocabili” dalla maggioranza Pellegrino https://www.calabriainchieste.it/2024/08/27/ennesima-doccia-fredda-per-il-sindaco-pellegrino-arrivano-le-dimissioni-irrevocabili-del-consigliere-perciavalle/.

Una decisione sofferta ma che, comunque, andava presa in considerazione dell’atteggiamento portato avanti nei suoi confronti dal gruppetto ormai sparuto di sostenitori del sindaco.

Prima di lui, analogo dissenso nei confronti dl primo cittadino e dei colleghi, era stato manifetato dal capogruppo di maggioranza Arturo Suriano (poi rientrato), Salvatore Campanella (al quale sono state ritirate le deleghe) e, infine, Orazio Mannarino (collocatosi tra i banchi dell’opposizione).

Senza considerare le dure critiche manifestate in direzione del sindaco Pellegrino da parte degli otto primi cittadini appartenenti all’Ambito 3 (San Pietro in Amanta, Aiello Calabro, Cleto, Serra Aiello, Lago, Belmonte Calabro, Fiumefreddo Bruzio e Longobardi).

Una situazione politica incandescente che non lascia preagire nulla di buono. Ad ogni modo, dopo la presa di posizione del segretario cittadino del Pd, Eno Giacco https://www.calabriainchieste.it/2024/08/27/dimissioni-perciavalle-giacco-pd-il-sindaco-dovrebbe-riflettere-sullopportunita-di-andare-via/, ecco giungere anche quella della consigliera di minoranza e capogruppo di “Per Amantea”, Emilia Di Tanna.

«È con empatica vicinanza che leggo le parole del giovane consigliere comunale Andrea Perciavalle», ha scritto la consigliera Di Tanna.

«Un giovane uomo corretto sempre, educato, propositivo, ben strutturato e altamente qualificato nel campo della formazione sportiva, qualità che, però, nessuno nel suo gruppo di maggioranza gli ha mai realmente riconosciuto».

Proprio a latere dell’ ultimo Consiglio comunale «esprimevo al collega consigliere la mia delusione per quello che era chiaramente una mancanza di considerazione nei confronti della sua persona che avrebbe fatto ricadere su lui stesso le mancanze, le inefficienze dell’ esecutivo che gli aveva assegnato un ruolo del tutto marginale nel processo decisionale legato alle azioni dirette nei confronti del mondo dello sport e nella riqualificazione delle strutture sportive».

Rispetto questa scelta «anche se non la condivido, perché non mette in difficoltà l’esecutivo».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it