Home Calabria Gaffe al Municipio di Cetraro, “copia incolla” dal Comune di Rende

Gaffe al Municipio di Cetraro, “copia incolla” dal Comune di Rende

La denuncia del consigliere comunale Massimiliano Vaccaro: «Ma chi è che non ha usato come falsa riga altri documenti? Però, almeno rileggeteli»

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CETRARO (Cs) – Gaffe al Comune di Cetraro. Il consigliere di minoranza Massimiliano Vaccaro scopre un atto pubblicato all’albo pretorio dell’ente copiato da quello del Comune di Rende. L’atto riguarda l’aumento dei diritti di segreteria per l’attività urbanistica 2024.

«Chi non ha mai usato come falsa riga altri documenti? Però, almeno rileggeteli. Questa amministrazione ci sorprende sempre più regalandoci anche sorrisi amari – esordisce l’ex assessore Vaccaro in un post sul suo profilo social – Premesso che, oltre all’innalzamento di ogni sorta di tributo da parte di questa amministrazione subito dopo l’insediamento, con delibera di giunta comunale n. 84 dell’8 luglio 2021 (neanche dopo un anno dalle elezioni) venivano aumentati tutti i diritti di segreteria, al tempo la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), spuntava euro 150 di diritti di segreteria.

Però anche in questa delibera il “copia copiarello” lasciava qualche traccia infatti nella stessa, all’art. 3 si leggeva: “Modalità di Pagamento: il pagamento del tributo dovrà essere effettuato al momento della presentazione delle relative istanze mediante: versamento sul bollettino di c/c postale n. 12571899 intestato a “Comune di Cetraro (Cs) – Tesoreria Comunale” con la seguente causale “Diritti di segreteria”;

bonifico bancario sul c/c intestato al “Comune di Rende (Cs) – Tesoreria Comunale”, Codice lban: IT36UOSS38780740000043073203 con la seguente causale “Diritti di segreteria”.

Il vizio di copiare però non si perde mica – incalza il consigliere Vaccaro – Con la deliberazione di giunta comunale n. 42 del 6 maggio 2024 sono state nuovamente innalzate le tariffe relative ai diritti di segreteria. Effetti del dissesto, sempre gravanti sulle spalle dei cittadini.

Nel documento si legge che per una Scia per la quale prima erano previsti euro 150, oggi si devono sborsare ben euro 500. 

Ora però, visto l’importanza dell’atto, mi aspetterei che chi di dovere controllasse in maniera oculata i documenti prima di pubblicarli sull’Albo del Comune – conclude Vaccaro – Nel documento di che trattasi, infatti si legge: Comunicazione di attività edilizia art. 6 comma 2 lettere b), ed e) D.P.R. 380/2001.

Per questa attività edilizia il Comune dovrebbe riscuotere, quali diritti di segreteria, la somma di euro 51,65. Peccato che il comma 2 dell’articolo 6 è stato abrogato dal dlgs del 25 novembre 2016, n. 222».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it