La Casa circondariale di Paola

PAOLA (CS) – La Procura della Repubblica di Paola ha aperto un fascicolo contro ignoti per il suicidio presso la Casa Circondariale di Paola del 21enne Giuseppe Spolzino di Sala Consilina.

L’autopia sul corpo del giovane è già stata eseguita presso l’Ospedale di Cetraro, dal medico legale Pietrantonio Ricci dell’Università di Catanzaro, e la salma è stata dissequestrata e restituita ai familiari per le esequie che si sono tenute nelle scorse settimane.

il giovane era stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Lagonegro, ed era in attesa di presentare ricorso alla Corte d’Appello di Potenza per rivedere la sentenza.

Nulla avrebbe, dunque, lasciato presagire l’intenzione da parte del detenuto di togliersi la vita. Sono infatti stati sollevati dai familiari alcuni interrogativi attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria. In particolare alcune discrasie sarebbero state rilevate nel documento redatto il 1° luglio dalla direttrice del carcere di Paola, Emilia Boccagna e inviato alla locale Procura, al Tribunale di Lagonegro, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, al Ministero della Giustizia.

Tra le presunte incongruenze vi sarebbero alcuni dettagli relativi al ritrovamento del corpo del ragazzo all’interno della cella nella quale si sarebbe suicidato impiccandosi con un lenzuolo.

Giuseppe era stato trasferito dalla casa circondariale di Poggioreale agli arresti domiciliari a Scalea in quanto ritenuto incompatibile con il regime carcerario. Violata la misura cautelare è stato poi tradotto nel caracere di Paola dove ha perso la vita dopo circa 10 giorni: ufficialmente alle 22:00 di domenica 30 giugno.

Il padre lo aveva visto martedì, l’avvocato giovedì. Era in attesa di un nuovo colloquio con la psicologa del carcere e stava seguendo un corso di giustizia riparativa.