CETRARO (Cs) – Indennità alto rischio per Covid per un totale di 222.518,98 euro non ancora pagate dall’Asp a tredici dipendenti, tra personale medico, sanitario e tecnico, dell’ospedale di Cetraro.
Il gruppo ha ricevuto l’indennità medio rischio come quella degli uffici e del personale che in quel periodo si era messo in malattia. E ciò, nonostante la convenzione siglata tra la regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute Servizi Socio Sanitari e l’Asp di Cosenza per la realizzazione dell’operazione denominata “Compensi aggiuntivi una tantum”.
Nella convenzione rientrano nell’alto rischio Covid: terapie intensive e rianimazioni Covid; Ps Dea I e II livello; dipartimento prevenzione e attività territoriale; trasporti pazienti Covid 118; laboratori e microbiologie Covid; radiodiagnostica Covid; sale operatorie e aree sub-intensive pazienti Covid; dialisi Covid; camere mortuarie in H area Covid: Area di paziente Covid.
I tredici dipendenti, la cui attività è configurata nell’alto rischio, ha presentato ben due ricorsi all’Asp, anche tramite i sindacati, ma ad oggi le loro richieste per ottenere le spettanze aggiuntive non hanno avuto alcuna risposta nonostante la Regione Calabria abbia erogato i soldi per i compensi aggiuntivi e l’Asp abbia autorizzato ‘erogazione dell’integrazione dell’indennità una tantum al personale dipendente.
Infatti, con deliberazione del direttore generale dell’Asp di Cosenza n. 112 del 22 gennaio 2024 avente per oggetto «Dca 49/2022 compensi aggiuntivi una tantum – integrazione» l’Asp ha preso atto che “la Regione Calabria con decreto dirigenziale n. 18857 dcl 13/12/2023 ha liquidato a favore di questa Azienda la somma di € 164.532,25, incassata con ordinativo n. 293
del 09/01/2024, per l’integrazione del finanziamento dell’intervento denominato a titolo di “Compensi aggiuntivi una tantum al personale dipendente impegnato nell’emergenza epidemiologica” per i quali si è reso necessario riclassificare il livello di rischio secondo quanto stabilito nel Dca n. 49/2022.
Di procedere al recupero dell’indennità una tantum erogata per mero errore materiale a due dipendenti cessati dal servizio per un importo di € 3.660,48; Di autorizzare l’Uoc Gestione Valorizzazione Sviluppo e Formazione delle Risorse Umane a procedere all’erogazione di € 168.192.73 a titolo di “integrazione aggiuntiva una tantum” a favore del personale dipendente, al lordo dei contributi previdenziali e delle ritenute erariali di legge a loro carico.
Di prendere atto che gli oneri previdenziali a carico dell’azienda ed il costo per l’Irap sull’importo assegnato sono al bilancio di questa Asp. Di autorizzare l’erogazione dell’integrazione dell’indennità una tantum al personale dipendente al lordo dei contributi previdenziali e delle ritenute erariali di legge a loro carico ed il pagamento dei relativi oneri registrando la spesa sui competenti conti secondo il seguente prospetto:
dirigenti medici e veterinari 39.660,99 euro; dirigenti sanitari 4.174,86;
comparto sanitario 126.915.15; comparto tecnico 51.767,98,
per un totale di 222.518,98 euro”.
Di trasmettere successivamente alla Regione Calabria la documentazione che attesta il pagamento effettuato secondo le modalità richiamate nella Convenzione approvata con Dca n. 49/2022».
Sono passati ben otto mesi dall’anzidetta deliberazione del direttore sanitario dell’Asp senza che l’integrazione aggiuntiva sia stata pagata agli interessati come dovuto. Un ritardo che non ha ancora una motivazione. Vedremo se ci saranno novità sulla vicenda.
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it