Il consigliere Orazio Mannarino

AMANTEA (Cs) – L’ex consigliere comunale di maggioranza – oggi passato nelle file dell’opposizione – e presidente dell’associazione antiracket di Amantea, Orazio Mannarino, ha rivelato sul canale social Zippa 29 tutti i motivi che lo hanno portato ad allontanarsi dai politici in carica.

Verità molto forti che, a quanto pare, sarebbero già state portate all’attenzione della magistratura e che, semmai dovessero corrispondere al vero, potrebbero sortire effetti devastanti per il Comune di Amantea.

Secondo Mannarino, infatti – che deteneva le deleghe a trasporto, Polizia Locale e viabilità – in Comune si spendono soldi pubblici senza controllo.

Qualche eempio? «Quando ci siamo insediati ho fatto una lista di tutti i mezzi comunali. Ebbene ne ho tracciati 54, e tutti che risultano perfettamente funzionanti e per i quali l’Ente locale paga il bollo».

Peccato, perl, che da ulteriori indagini i mezzi in questione sono rilutati disseminati ovunque sul territorio: «Alcuni sono parcheggiati nella zona della vecchia Pretura; altri in via Indipendeza; risulta l’esistenza di escavatori ma nessuno sa dove sono; in officina ci sono mezzi aggiustati e mai prelevati perché il Comune non ha pagato; e in altre officine ci sono altri veicoli in attesa di essere sistemati».

Insomma, un vero e proprio delirio al quale Mannarino voleva porre fine mettendo delle regole ben precise ma che, in questo, è stato ostacolato da tutti, sindaco in primis che «sapeva tutto perché io l’ho sempre informato su ogni operazione che facevo».

A un certo punto «è arrivata in seno all’Ente locale una fattura di 3600 euro per un autospurgo aggiustato. Sono andato dalla persona che se n’era occupata chiedendo conto e ragione sul prezzo esorbitante. Mi è stato riferito di aver speso solo 400 euro per il cambio di alcuni tubi e che del resto non sapeva assolutamente nulla».

E gli altri soldi chi li ha chiesti? A cosa sono serviti? Chi li ha pretesi al Comune? E’ stata presentata una fattura? Rutte domande senza risposta (almeno per il momento).

«In Comune per la riparazione dei mezzi comunali si spendono soldi senza alcun criterio. Teoricamente il sindaco avrebbe dovuto aprire un conto e aggiornarlo di volta in volta attraverso le fatture, ma non esiste niente di tutto ciò. Io sono andato a chiedere all’ufficio manutentivo di avere tutte le spese effettuate ma nessuno mi ha dato nulla».

Ad ogni modo, a distanza di due giorni dall’episodio in questione «è venuto il factotum del sindaco (un assessore) a dirmi che mi avrebbe affiancato nel mio lavoro. Sinceramente ho detto di no e me ne sono andato».

Senza considerare che, secondo Mannarino i mezzi comunali sarebbero «utilizzati da persone senza patente e che comunque non hanno alcun contratto con l’Ente locale. E per averne conferma basta andare sui social, ci sono numerose foto che li immoratalano a bordo di escavatori, camion, furgoni ecc».

C’è, poi, la questione rifiuti, da sempre affidata «alla Lamezia Multiservizi ma che da quando ci siamo insediati è affincata da una coop che», sempre secondo l’ex consigliere, avrebbe «assunto persone vicine a un assessore della maggioranza in carica». Coincidenze? Chissà.

Dulcis infundo arriva anche la conferma che «un assessore comunale, e altre politici, si sono presentati a casa di Tommaso Signorelli, durante il periodo elettorale, per chiedere voti».

Una verità, questa, già rivelata proprio da Signorelli alcuni mesi addietro, quando ha ammesso di essersi «pentito di aver votato quest’amministrazione».

Cosa accadrà dopo le dichiarazioni del presidente antiracket di Amantea non è dato saperlo, di sicurò però la Comunità si attende dei chiarimenti.

Chiarimenti che Calabria Inchieste sarebbe lieta di ospitare, trattandosi comunque di verità di parte che potrebbero essere contestate in qualunque momento dai diretti interessati.

stefaniasapienza@calabriainchieste.it