PAOLA (Cs) – L’ex sindaco Roberto Perrotta difende il consigliere di Rete dei Beni Comuni, Andrea Signorelli, attaccato a ripetizione dalla maggioranza sul caso dell’ex ecomostro, bacchettando al contempo l’amministrazione Politano per non aver trovato soluzione alcuna allo sfratto delle storiche associazioni onlus Croce Rossa Italiana e Amici del Cuore.
Perrotta, al contempo, in chiusura del suo intervento, punge l’assessore dimissionario Pasquale Filella che, dopo aver condiviso per un intero anno la linea politica e amministrativa della maggioranza, in particolare con il suo amico del cuore Giovanni Politano, oggi, solo oggi, spara a zero contro tutti in un disperato video-sfogo apparso su un blog, denunciando, tra l’altro, fatti gravissimi: presunte richieste di raccomandazione di consiglieri comunali.
«Andrea Signorelli è una persona perbene, appartenente a una famiglia perbene e, sempre perbene, svolge le attività in cui è impegnato»‚ è la premessa dell’ex sindaco Roberto Perrotta.
«In questi due anni – aggiunge – ho imparato ad apprezzarlo per la sua meticolosità e la sua intraprendenza. Non sempre ci siamo trovati d’accordo, non sempre ho condiviso i suoi atteggiamenti e non sempre mi è piaciuta la ricostruzione del passato», sottolinea l’ex sindaco e consigliere comunale di minoranza.
Tuttavia, essendo giovane ed impegnato – prosegue – ha tutta la mia stima e il mio sostegno perché c’è un bisogno disperato di cittadini che avvertano l’istanza di impegnarsi nella vita pubblica.
Perciò trovo stucchevole e svilente il reiterarsi degli attacchi a cui è stato sottoposto e da cui si è difeso come gli capita sempre con dovizia di particolari e con acume.
Una domanda, però, mi sorge spontanea: se si trova il tempo di redigere a getto continuo note stampa per insultate o per offendere – si chiede Perrotta – perché non si riesce a sentire l’esigenza di fornire una spiegazione per giustificare l’esilio forzato di due istituzioni gloriose come la Croce Rossa e gli Amici del Cuore?
Rappresentati istituzionali che non avvertono questa impellenza – aggiunge – appaiono decisamente fuori tempo e fuori sincrono. Ed io che ancora credo nell’antico detto secondo il quale è il trono che fa l’uomo, voglio sperare in una presa di coscienza che per quanto tardiva possa essere risolutiva.
Le opere pubbliche sono importanti, quelle di carattere sociale ancora di più. E chi chiede la collaborazione anche a chi non la pensa come lui, dovrebbe capire che ci sono occasioni dalla quale non ci si può sottrarre per svolgere appieno il ruolo di primo cittadino.
Per questo voglio pensare che ancora ci siano modi e tempi per recuperare quanto perduto, e faccio perciò affidamento sul buon senso di chi ci amministra».
E conclude: «Non voglio parlare di altro. Il dottore Filella è stato esaustivo ed illuminante, peccato che determinate verità così come succede spesso si appalesino soltanto nell’epilogo e mai nel prologo delle vicende», è la stilettata conclusiva di Perrotta, che propone quale sede da individuare per le due onlus una serie di edifici dismessi: a cominciare da Sette Fontane, nonché scuole posizionate a nord e sud di Paola.
E quando tutto manca, Perrotta propone l’autotassazione, «come è successo tante volte in passato per risolvere problemi impellenti, nell’anonimato e nel silenzio».