CATANZARO – «Ancora una volta l’alta velocità in Calabria rischia di correre su un binario morto se saranno confermate le indiscrezioni secondo cui ad essere finanziati, in via prioritaria, saranno solo i lotti che riguardano Campania e Basilicata, interessando la nostra regione solo parzialmente».
E’ quanto afferma in una nota Giusy Iemma, vicesindaca di Catanzaro e presidente assemblea regionale Pd Calabria.
«Il sogno di un collegamento ferroviario Salerno-Reggio moderno e funzionale – prende atto amaramente – evidentemente, è destinato a rimanere tale se a livello governativo, nella programmazione dei fondi Pnrr, si assumono decisioni contraddittorie rispetto ai proclami.
Sull’altare del famigerato Ponte sullo stretto, su cui continuano a concentrarsi tutte le attenzioni, rischiano di venire sacrificati progetti ben più importanti e sostenibili da cui passa la sfida di colmare i divari infrastrutturali che separano la Calabria dal resto d’Italia.
Il treno del Pnrr avrebbe dovuto privilegiare le regioni più in difficoltà, ma si prospettano ancora una volta scenari che non lasciano ben sperare e, anzi, vedono la Calabria come la vittima predestinata quando si tratta di operare tagli o deviare fondi verso altri lidi.
E’ emerso, infatti, che per finanziare l’aumento della dotazione per il credito d’imposta legato alla Zes unica, sarebbero stati dirottati 750 milioni di euro destinati invece alla progettazione del tracciato per l’alta velocità. Si tira la coperta da una parte all’altra, ma sempre troppo corta resta quando si parla di Calabria.
E mentre i gruppi di centrodestra sulla questione fanno solo a botte tra di loro, mostrando evidenti segni di frattura, a pagarne le conseguenze saranno i territori, le aree interne, sempre più a rischio isolamento e privati di servizi e di collegamenti primari.
Cosa ne pensa il presidente Occhiuto di questa visione divisiva e discriminatoria per la Calabria calata dall’alto? Sull’autonomia differenziata ha assunto finora un atteggiamento attendista, ma la nostra regione non può continuare ad assistere passivamente a nuove manovre finalizzate ad impoverirla ulteriormente»