ROMA – «Abbiamo raggiunto un’intesa comune” con l’Italia sulle concessioni balneari, l’adozione del decreto legge «è un passo importante nella giusta direzione e speriamo di chiudere la procedura d’infrazione, ma lo faremo soltanto quando la legislazione italiana sarà pienamente in linea con il diritto Ue».

Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, sottolineando che la cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con «le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027. Il governo – ha aggiunto un altro portavoce Ue – ha preso una decisione importante, ora deve essere trasformata in realtà».

«Ieri è stata presa una decisione importante da parte del governo italiano, ma ora questa deve essere concretizzata nei fatti», ha evidenziato il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, sottolineando che «la Commissione non vede l’ora di poter considerare questo problema come definitivamente risolto. Non è una questione di “nutrire” dubbi riguardo all’intenzione del governo italiano, ma dobbiamo vedere la corretta attuazione di ciò che è stato annunciato e deciso ieri», ha osservato.

Critici sul provvedimento, invece, i sindacati Sib e Fiba.  «Il provvedimento legislativo adottato dal Consiglio dei ministri sulle concessioni demaniali marittime vigenti non ci soddisfa perché prevede la messa a gara delle aziende»: è la presa di posizione, in una nota congiunta, di Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti. «Riuniremo gli organismi dirigenti delle nostre organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le conseguenti iniziative sindacali», annunciano Capacchione e Rustignoli (ansa).