Il tribunale di Catanzaro

CATANZARO – Il gup distrettuale  di Catanzaro ha rinviato a giudizio 18 imputati su 71 finiti sotto accusa nel procedimento che nel settembre scorso portò all’operazione Karpanthos, condotta dalla Dda e dai carabinieri contro le cosche della Presila catanzarese e i loro alleati del Crotonese.

Il processo col rito ordinario si farà il prossimo 17 ottobre dinanzi al Tribunale penale di Crotone. Tra quanti hanno scelto il rito ordinario anche l’ex sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, che era alla guida del Comune poi sciolto per infiltrazioni mafiose, l’ex assessore Raffaele Scalzi e l’ex consigliere Raffaele Borelli.

In 52 hanno scelto il rito abbreviato: le richieste dell’accusa sono previste il 10 ottobre. Una posizione è stata stralciata. Ad ogni modo, i 18 che dovranno affronatre il processo ordinario sono:

  • David Berlingieri di Petronà;
  • Raffaele Borelli di Cerva;
  • Giuseppe Colosimo di Petronà;
  • Alessandro Cropanese di Catanzaro;
  • Fabrizio Rizzuti  di Cerva;
  • Pietro Paolo Scalzi di Petronà;
  • Raffaele Scalzi di Cerva;
  • Venanzo Scalzi di Petronà;
  • Antonio Scerbo di Isola Capo Rizzuto;
  • Rosario Severini di Borgia;
  • Angelo Elia di Cerva;
  • Giuditta Gaglione di Crotone;
  • Francesco Serrao di Mesoraca;
  • Giulietta Ascone di Polistena;
  • Luciano Ascone di Taurianova;
  • Giovanni Greco di Catanzaro;
  • Giovanni Antonio Evalto di Seminara;
  • Leonardo Zoffreo di Cutro.Le accuse sono, a vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata a traffici di stupefacenti, estorsioni, rapine ma anche voto di scambio e intestazioni fittizie.

    Tra le parti civili: il Comune di Cerva e quello di Petronà, il ministero degli Interni,  Poste italiane e Agenzia delle entrate. Respinta perché tardiva la costituzione del Comune di Belcastro.