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«Lo Moro sfugge al confronto istituzionale»: FDI denuncia mancanza di trasparenza in Municipio

Il segretario generale del Comune di Corigliano Rossano «sceglie la stampa invece delle istituzioni, ignorando i consiglieri eletti e suscitando dubbi su conflitti di interessi e sulla gestione dei concorsi pubblici»

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Villella, Campolo e Rapani

CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia interviene con fermezza a seguito della recente lettera diffusa dal segretario generale del Comune, Paolo Lo Moro, per rispondere a interrogativi riguardanti la sua gestione amministrativa e la sua concentrazione di incarichi dirigenziali.

«Riteniamo che questa scelta rappresenti un chiaro tentativo di sottrarsi al confronto democratico e istituzionale con i soggetti eletti dai cittadini», è la replica di Fratelli d’Italia.

«È inconcepibile che un segretario generale, figura di garanzia all’interno dell’amministrazione, si esprima a mezzo stampa, eludendo così il doveroso dialogo con il Consiglio Comunale e i suoi rappresentanti democraticamente eletti. Lo Moro si espone pubblicamente cercando di influenzare l’opinione pubblica senza fornire le necessarie delucidazioni nelle sedi istituzionali appropriate».

Un comportamento «contraddittorio e arbitrario»

«È evidente che Lo Moro, con questa sua mossa, tenti di distogliere l’attenzione dalle vere questioni sollevate riguardanti la sua gestione amministrativa, che presenta numerosi punti critici.

Da un lato, il segretario afferma di aver assunto diversi incarichi dirigenziali “ad interim” senza compenso aggiuntivo, dipingendo questa scelta come un sacrificio a favore della collettività. Dall’altro, non si può ignorare che questa concentrazione di potere, che include anche la responsabilità di prevenzione della corruzione, rappresenti un evidente rischio di conflitto di interessi.

Una figura che cumula tanti ruoli di rilievo all’interno dell’amministrazione può effettivamente agire con imparzialità e garantire il rispetto delle normative anticorruzione? Inoltre, Lo Moro si appella alla legalità delle sue nomine dirigenziali, facendo riferimento ai decreti sindacali come giustificazione per il suo operato.

Tuttavia, la questione non riguarda esclusivamente la regolarità formale degli atti, ma la loro opportunità e la trasparenza con cui sono stati adottati. La concentrazione di incarichi in una sola persona, per giunta con un ruolo di controllo interno così delicato, mina la fiducia nella gestione pubblica e solleva perplessità tra i cittadini».

Il nodo del «conflitto di interessi» e del cumulo di incarichi

«Uno dei punti più controversi riguarda proprio il cumulo di incarichi che Lo Moro ha gestito negli ultimi mesi. Il segretario generale non solo ha assunto la responsabilità del Settore Risorse Umane, ma anche quella dei Settori Bilancio e Patrimonio, proprio in un periodo in cui l’amministrazione comunale si trovava in una fase cruciale del ciclo politico-amministrativo.

Lo stesso Lo Moro ha ammesso di essere stato individuato dal Sindaco come responsabile di tali settori ad interim per sopperire alla temporanea assenza di un dirigente titolare.

Tuttavia, ciò che desta preoccupazione è la mancanza di chiarezza e trasparenza su queste nomine. Sebbene formalmente legittime, non è mai stato chiarito in modo esaustivo perché non si siano esplorate altre opzioni per distribuire tali responsabilità a figure diverse.

La concentrazione di potere nelle mani di una sola persona, per quanto ad interim, crea una situazione in cui i controlli e gli equilibri interni sono gravemente compromessi.

Fratelli d’Italia ritiene doveroso ribadire che un’amministrazione comunale deve garantire sempre la separazione delle funzioni e dei poteri per evitare qualsiasi ombra di dubbio o sospetto. La situazione creatasi con Paolo Lo Moro rappresenta, a nostro avviso, un pericoloso precedente in cui una figura già investita di compiti delicati, come la prevenzione della corruzione, cumula ulteriori responsabilità dirigenziali che rischiano di creare conflitti di interesse».

Gestione dei concorsi pubblici: «trasparenza o manipolazione?»

«Altro aspetto che merita particolare attenzione è la gestione dei concorsi pubblici in corso d’opera, in cui il segretario Lo Moro ha rivestito un ruolo di primo piano. Anche qui, ci troviamo di fronte a una serie di domande rimaste senza risposta. La coincidenza tra la fase finale del mandato politico-amministrativo e l’indizione di bandi di concorso per tre posti dirigenziali non può essere ignorata.

Nonostante Lo Moro abbia dichiarato di aver agito nel pieno rispetto delle tempistiche elettorali, evitando di indire le prove durante la campagna elettorale, è inevitabile che sorgano interrogativi sulla reale trasparenza e imparzialità del processo.

Il coinvolgimento diretto del segretario generale, già sovraccarico di incarichi, nella gestione di questi concorsi rafforza i dubbi su una possibile mancanza di oggettività e di equità. Fratelli d’Italia richiede, pertanto, che venga fatta piena luce su tutte le fasi di questi concorsi e che si garantisca la massima trasparenza, affinché non vi sia alcun sospetto di favoritismi o manipolazioni».

Un procedimento penale «ignorato»

«Non possiamo dimenticare che Paolo Lo Moro è attualmente coinvolto in un procedimento penale per falso ideologico, un elemento che aggiunge ulteriori ombre sulla sua figura.

Sebbene il segretario cerchi di minimizzare l’importanza di tale procedimento, ribadendo la sua presunta innocenza e sottolineando la fase preliminare in cui si trova, sostenendo di aver chiesto il rito abbreviato, però, guarda caso, assistiamo a reiterati rinvii per legittimo impedimento, riteniamo che una figura pubblica di tale rilievo debba fare un passo indietro per garantire la serenità e la trasparenza dell’amministrazione comunale.

Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia chiede, dunque, un immediato chiarimento da parte del Sindaco e delle autorità competenti su tutte le questioni sollevate. È fondamentale ripristinare un clima di fiducia e trasparenza all’interno del Comune, garantendo che i ruoli istituzionali siano rispettati e che i consiglieri comunali possano esercitare le loro funzioni senza dover passare attraverso filtri mediatici.

Il comportamento di Lo Moro, che preferisce rispondere attraverso la stampa anziché nelle sedi appropriate, è inaccettabile e non fa altro che alimentare ulteriori dubbi e sospetti.

Fratelli d’Italia continuerà a monitorare attentamente la situazione, chiedendo che venga fatta piena luce su tutte le scelte amministrative adottate e che vengano rispettati i principi di trasparenza e imparzialità che devono sempre guidare l’azione pubblica.

Intendiamo fare chiarezza ed è per questo che alleghiamo la nota ufficiale sull’intervento dell’ANAC dalla quale emerge che:

  1. L’ANAC ha avviato un procedimento di vigilanza in materia di prevenzione e corruzione nei confronti del Comune di Corigliano Rossano;
  2. È stata inviata una raccomandazione finalizzata ad integrare la sottosezione “Rischi corruttivi e trasparenza”…..Forse perché non era previsto?
  3. Ha raccomandato di individuare il soggetto che deve verificare l’eventuale conflitto e il possibile sostituto…quindi Lo Moro non era idoneo? È questo il motivo per il quale è stato incaricato il colonnello Greco?
  4. Specifica che per il caso concreto, il RPCT è tenuto ad astenersi…quindi si riconosce che Lo Moro è incompatibile?
  5. Tutto ciò deve riguardare soprattutto la materia dei concorsi dato che il RPCT sta gestendo le procedure per l’assunzione di Dirigenti a tempo indeterminato….chi la sta gestendo, Lo Moro? Quindi il richiamo è rivolto a lui?
  6. Il consiglio valuterà puntualmente le circostanze in relazione alle quali si sarebbe verificato il reato per assumere le decisioni laddove abbiano rilievo…quindi ci potrebbe essere un reato per cui l’autorità intende vigilare e determinarsi successivamente?
  7. in conclusione “l’autorità svolgerà una apposita attività di monitoraggio sul corretto recepimento da parte dell’Amministrazione delle indicazioni fornite…quindi l’amministrazione comunale è sotto controllo da parte dell’autorità nazionale anticorruzione?», conclude il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia.