VIBO VALENTIA – La Cassazione ha annullato la sentenza impugnata dalla Procura nei confronti di Francesco Paolo Pugliese – accusato di reati in materia di armi e di avere favorito la latitanza di Giuseppe Mancuso – relativamente alla caduta dell’aggravante mafiosa, come aveva stabilito la Corte d’Appello di Catanzaro nella sentenza emessa a luglio dello scorso anno «in relazione ai reati di cui ai capi a), b), c) e d) ed al trattamento sanzionatorio con rinvio per un nuovo giudizio ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro».
Annullata la sentenza – anche agli effetti civili – nei confronti dell’ex compagna di Emanuele Mancuso, Nensy Chimirri e, anche in questo caso, con «rinvio per nuovo giudizio sul capo “k” ad altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro».
La Cassazione ha inoltre rigettato nel resto i ricorsi del Procuratore generale e della parte civile Emanuele Mancuso, dichiarando inammissibili anche i ricorsi di Pugliese e Chimirri, condannati al pagamento delle spese processuali.
Si tratta del filone d’inchiesta che riguarda le presunte pressioni esercitate da Francesco Antonio Pugliese e Nensy Chimirri su Emanuele Mancuso che, nel 2018, aveva deciso di collaborare con la giustizia.