L'ex consigliere Robert Aloisio

AMANTEA (Cs) – Non accennano a placarsi le polemiche che hanno investito il comune di Amantea, per tutta una serie di problematiche irrisolte, ultima fra tutte la querelle con gli otto sindaci del comprensorio e l’Ente capofila che ha portato al commissariamento dell’Ambito 3. 

I modi di fare dell’amministrazione comunale di Amantea sono stati oggetto di diverse contestazioni, dal mondo politico, associazioni, comitati e semplici cittadini. E, alcune di queste contestazioni sono state oggetto di denuncia da parte della maggioranza in carica, mentre il sindaco, Vincenzo Pellegrino prima e l’assessore Marco Osso dopo sono intervenuti sui social per chiarire di non essere arroganti e presuntuosi. 

E, mentre i botta e risposta tra amministratori, politici e cittadini si susseguono a ritmo frenetico sui social, la città resta ferma a un palo. 

Ecco perché secondo l’esponente della Lega, Robert Aloisio «farebbero bene ad andare a casa. Il clima che si respira ad Amantea è divenuto insopportabile. Una situazione del genere non veniva registrata da anni. Questi non hanno minimamente idea di cosa sia la politica e, soprattutto di come si governa un paese. Da quando ci sono loro in seno al comune di Amantea i cittadini hanno smesso di avere un dialogo con chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica».

E lo sfogo di Aloisio va anche oltre: «Chi manifesta il proprio dissenso sul loro operato viene denunciato; chi gli fa notare che stanno seguendo una condotta errata viene additato come “ciuccio”; chi si lamenta dei disservizi insistenti in città viene definito “ignorante” e chi più ne ha più ne metta. Ma, al di là delle parole – che sono tante – proferite nelle dirette web dagli amministratori – ovviamente a seno unico, privi di un qualsivoglia contraddittorio – alla fine parlano i fatti, e i fatti non possono essere smentiti».

Qualche esempio? «Che dire della vicenda dello stadio comunale che ha tenuto impegnato per mesi il sindaco sui social per spiegare di non poter aprire le porte del campo a calciatori e tifosi perché non a norma e, quindi pericoloso per l’incolumità pubblica, e poi ritrovarsi davanti la Ragioneria con numerosi studenti per dare inizio all’anno scolastico in quello che si potrebbe tranquillamente definire un cantiere aperto? La salute dei ragazzi non è importante come quella dei tifosi?».

E che dire degli «allagamenti registrati in città ad oggi temporale nonostante i milioni spesi per la sistemazione delle nuove pompe di sollevamento? E del centro storico ancora chiuso? De lungomare impraticabile? Dei lavori alla scuola Mameli fermi con le quattro frecce? dei semafori non funzionanti con tutti i pericoli del caso, ed i diversi incidenti già registrati agli incroci con la Ss18?».

Senza contare «i professionisti – quei pochi che il comune di Amantea aveva – che sono scappati via a gambe levate: prima il ragioniere Gaetano Vigliatore, poi il responsabile dell’ufficio tecnico Francesco Stellato e adesso anche la responsabile dell’ufficio di Piano Maria Concetta Zagordo. Coincidenze?».

E senza dimenticare «le critiche degli otto sindaci dell’Ambito 3; di quelle rese pubbliche dal capo gruppo di maggioranza Arturo Suriano quando c’è stata in ballo la propria nomina; quelle dell’ex consigliere di maggioranza Orazio Mannarino e, infine, quelle del consigliere di maggioranza Salvatore Campanella». 

«A mio avviso l’unica che è sempre stata coerente in Comune e che ha esercitato con professionalità il mandato affidatogli dall’elettorato è stata il capo gruppo di opposizione Emilia di Tanna». 

Però, «e di questo gliene diamo atto, hanno installato le giostrine sul lungomare. Una cosa di cui andare molto fieri. Tant’è che quando i politici di “alto rango” sono venuti ad Amantea, invece di chiedere aiuto per la città che sta sprofondando, gli amministratori li hanno portati sul lungomare a vedere l’opera d’arte, complimenti».

Insomma «la lista sarebbe davvero troppo lunga, e lo spazio a mia disposizione forse non basterebbe neanche. E non credo proprio sia possibile smentire questi fatti. Ecco perché «almeno per salvare quel poco di dignità che gli è rimasta dovrebbe tornare a casa, per il bene della comunità tutta».

A margine del proprio mandato Aloisio ha fatto poi rilevare come «oggi, grazie al sottoscritto la Lega è risultato essere il quarto partito di fatto su Amantea, e sul territorio siamo passati da 3.4% all”8.4% che non è poco. E tale stato di cose mi è stato riconosciuto sia dalla Loizzo, da Mancuso  presidente del consiglio e Molinaro presidente della commissione anti ‘ndrangheta con il quale collaboro politicamente sul mio territorio».

Un successo che a breve sfocerà «nell’apertura della segreteria con tanto di direttivo».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it