PARMA – Chiara Petrolini è stata arrestata. 44 giorni dopo aver partorito, ucciso e seppellito in giardino il suo secondogenito. A due settimane dal ritrovamento del bambino che aveva avuto nel 2023, a cui aveva, secondo gli inquirenti, riservato lo stesso trattamento, nascondendolo nello stesso fazzoletto di terra, nel giardino privato della villetta di Vignale, Traversetolo, Parma, in cui viveva coi genitori. L’accusa è di duplice omicidio aggravato, premeditato e occultamento di cadavere.
«Finalmente. È l’unico commento che posso fare» ha detto la mamma del fidanzato della ragazza. Il primo neonato è stato scoperto il 9 agosto, mentre lei era in vacanza a New York. La procura e i carabinieri di Parma hanno atteso che la 22enne, studentessa di giurisprudenza, babysitter e commessa, rientrasse dalle vacanze il 19. Visite ginecologiche, test del dna e la sua stessa ammissione, avevano portato a stabilire che fosse lei la madre, quando ancora lo sgomento di un piccolo paese emiliano riguardava il cadavere di un solo bambino. Da subito gli inquirenti ne avevano chiesto l’arresto, ma il Gip lo aveva rigettato, probabilmente, valutando che il fatto che fosse tornata in Italia, nonostante già informata dei sospetti che pesavano su di lei, scongiurasse il pericolo di fuga. Mentre il sequestro della casa dei fatti escludesse invece quello di inquinare le prove.
Da allora, la giovane è rimasta in una località segreta, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel frattempo, un’intercettazione, e non una sua confessione, ha portato chi indaga a sospettare che quella appena scoperta e finita in tragedia, non fosse la prima gravidanza di Chiara. La quale, però, non risultava essere mai stata ufficialmente madre. Da questo spunto, i Ris sono tornati a scavare nel giardino di casa sua e hanno trovato il secondo corpo. Nuovi esami genetici e altri riscontri hanno rivelato che si trattava di un altro bambino, di un’età stimata simile a quello rinvenuto in agosto: 40 settimane. Poi, un test genetico ha dato lo stesso risultato del primo. La madre era sempre lei. Questo ha aggravato molto la sua posizione, prospettando l’ipotesi di un crimine reiterato nel tempo (la stampa).