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Il chitarrista calabrese Daniele Fabio pubblica il suo nuovo cd in uscita con la rivista “Suonare News”

L'artista: «La musica è un potentissimo mezzo per raccontare sfumature e differenze, comunica in modo forte e immediato, è trasversale a tutto»

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La Calabria festeggia ancora. Daniele Fabio, uno dei più importanti talenti chitarristici a livello internazionale, ha tagliato un nuovo traguardo con la pubblicazione, per la rivista “Suonare News”, di un nuovo CD nel quale ha riscritto e armonizzato per chitarra sola “20 canti popolari italiani”, con la magistrale interpretazione di Giulio Tampalini.

Pubblicato inoltre dalla “Edizioni Curci” il volume di partiture con le prefazioni del compositore Giorgio Battistelli e di Filippo Michelangeli, direttore delle riviste “Suonare News” e “Amadeus”. Portare il mondo popolare all’interno dei circuiti della musica colta è parte del progetto di rivalutazione di un settore rimasto sempre ai margini su cui il genio di Fabio è da tempo impegnato.

«La letteratura chitarristica classica in realtà ha sempre contemplato l’inserimento nei repertori concertistici di brani ispirati a canzoni popolari, basti pensare alle Canzoni Catalane di Llobet o alle danze rumene Béla Bartók e molti altri. Credo che anche l’Italia meriti di inserire il suo immenso repertorio popolare all’interno del circuito colto», spiega il compositore e performer di origini cosentine.

L’operazione in effetti proietta per la prima volta le melodie che da secoli circolano sulla bocca di tutti e appartengono ad un mondo contadino e umile che per ragioni politiche e culturali è stato finora escluso dal circuito poetico e artistico ufficiale. Anticipando i tempi e ispirandosi alla tradizione della migliore musica, Daniele Fabio ha intrapreso questo percorso di valorizzazione, aiutato indubbiamente dal suo estro chitarristico che lo ha guidato su questa strada.

La chitarra è forse lo strumento più vicino all’indole popolare, pur abbracciando in toto il mondo colto. La dimensione virtuosistica che il compositore calabrese è stato in grado di dare ai brani, ha permesso una scrittura che esplora tutte le possibilità dello strumento, da ogni punto di vista: contrappuntistico, armonico, timbrico e melodico. L’operazione musicale è di particolare importanza, perché oltre ad arricchire la letteratura chitarristica, racconta di fatto la cultura di un paese che si è sviluppata oralmente e ha assorbito brani d’autore diventati iconici.

Ogni regione italiana ha raccontato un pezzo di storia attraverso la musica e questi frammenti oggi sono restituiti ad una pubblicazione ufficiale che offre un contributo importante alla ricostruzione della storia artistica italiana. La bravura e l’intensità di Daniele Fabio sono l’ingrediente essenziale che ha garantito all’opera di prendere vita e di arrivare alla pubblicazione.

Le sue qualità tecniche e artistiche hanno restituito nel migliore equilibrio musicale tutta la delicata poesia di questi canti popolari, scelti per la loro profonda interpretazione del territorio in cui sono nati. «Sono stato colpito dall’autenticità di questi brani – spiega Daniele Fabio. – Il mondo popolare ha una capacità unica di evocare realtà e mondi artistici che parlano di vita, di persone, di storia reale vissuta da tutti. La musica è un potentissimo mezzo per raccontare sfumature e differenze, comunica in modo forte e immediato, è trasversale a tutto. La mia ricerca etnomusicologica cominciata diverso tempo fa è diventata sempre più un’urgenza di condividere quella poesia potentissima con gli altri».

Le esecuzioni di Daniele Fabio sono note ovunque, il carattere magnetico delle sue evoluzioni con la chitarra, l’intensità della sua voce e la bravura performativa lo hanno reso un personaggio assolutamente e indiscutibilmente unico nel panorama della musica. L’opera è disponibile in tutte le edicole in allegato alla rivista “Suonare News”.

Da metà settembre disponibile anche il volume edito dalla Curci. Le diverse culture che hanno cucito insieme la storia musicale italiana sono oggi un canto continuo che entra nel panorama colto in prossimità del centenario dalla nascita di Luciano Berio, che già nel 1964 sottolineava con le sue “Folk Songs” l’importanza di un patrimonio che in nome di una rigida cultura ufficiale veniva completamente ignorato, isolato e danneggiato.

Giulio Tampalini ha avuto la felice intuizione di scegliere l’opera di Daniele Fabio a cui ha unito la sua internazionale, riconosciuta e grandiosa bravura e, ancora una volta, la capacità di scoprire e divulgare la poesia musicale.