CATANZARO – Lo scorso 19 settembre si è svolta un’assemblea dei precari ex Legge 12/2014 attualmente impiegati presso Fincalabra con mansioni di assistenza tecnica sui fondi SIE e PNRR. All’incontro hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria che seguono la vertenza: Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp-Uil e Ugl PA, rappresentate rispettivamente da Ivan Ferraro, Gianni Tripoli, Luca Muzzopappa e Gianluca Persico. Presenti anche i livelli confederali di Cgil e Cisl Calabria, rappresentati da Gigi Veraldi e Enzo Musolino.
«I lavoratori coinvolti, circa 40 – scrivono i sindacati – provengono dal bacino del precariato storico della Regione Calabria e hanno vissuto otto anni senza occupazione né reddito, a causa dell’inattività delle istituzioni regionali. Solo grazie a una legge approvata dal Consiglio regionale, frutto delle rivendicazioni sindacali e del lavoro svolto al Tavolo regionale sul precariato presieduto dall’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese, questi lavoratori sono stati finalmente reintegrati nel mondo del lavoro».
Il confronto tra le organizzazioni sindacali, l’assessorato al Lavoro e l’intero Consiglio Regionale «ha reso possibile un primo risultato tanto atteso: offrire a questi lavoratori una prospettiva concreta e dignitosa dopo anni di incertezze e frustrazioni legate a bandi e selezioni mai andati a buon fine. Questi lavoratori, ex assistenti tecnici in vari dipartimenti regionali, sono ora impiegati per rafforzare la capacità di spesa dei fondi SIE e del PNRR, strumenti fondamentali per il rilancio del Paese, ma spesso afflitti da ritardi che rischiano di comprometterne l’efficacia».
Il loro contributo «va ben oltre la semplice assistenza: con la programmazione 2023-2027 ancora in corso, i Sindacati ritengono che questi lavoratori possano continuare a offrire un apporto significativo, in linea con l’obiettivo generale di superare definitivamente il precariato. Tuttavia, le recenti chiusure emerse nell’ultimo tavolo tecnico hanno preoccupato profondamente le rappresentanze sindacali. Nonostante la chiara necessità di continuare a utilizzare l’assistenza tecnica fino al 2027, sembra che la Regione non stia perseguendo con coerenza l’obiettivo di superare il precariato, un impegno preso da tempo».
I lavoratori hanno espresso «con determinazione la loro volontà di proseguire il percorso appena avviato, difendendo con forza la dignità del proprio lavoro, come già accaduto per altre categorie di lavoratori precari per i quali sono state trovate soluzioni definitive».
Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp-Uil e Ugl PA si impegnano «a superare le attuali chiusure istituzionali, mettendo in atto tutte le azioni sindacali necessarie per garantire che nessun posto di lavoro venga perso, dopo il lungo e difficile cammino affrontato da questi lavoratori, il cui appello è stato chiaramente espresso durante l’assemblea».
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