CETRARO (CS) – La notizia dell’acquisto dell’immobile situato sul lungomare di Cetraro, destinato a diventare la nuova Caserma dei Carabinieri da parte della Provincia di Cosenza, fa esultare il sindaco Ermanno Cennamo che dal suo ritiro forzato in quel di Parma, per motivi di salute, ha commentato la notizia sui social.

«Questa iniziativa segna un passo epocale – scrive il primo cittadino su Facebook – con l’obiettivo di promuovere un maggiore presidio della legalità e della sicurezza nel Tirreno cosentino.

La scelta di Cetraro, un’area strategica, sottolinea la volontà delle istituzioni di garantire un controllo capillare del territorio, a tutela dei cittadini e della convivenza civile.

La nuova sede potrà rappresentare un vero e proprio baluardo contro l’illegalità, offrendo ai Carabinieri una struttura moderna e funzionale per svolgere al meglio il proprio servizio – sottolinea il sindaco – Questo progetto risponde alla crescente esigenza di sicurezza da parte della comunità, dando una risposta concreta alle problematiche legate alla criminalità e alla gestione dell’ordine pubblico.

Si tratta di un’operazione che dimostra l’impegno della Provincia nel potenziare la presenza dello Stato nelle aree strategiche, rafforzando il legame con il territorio e dando finalmente vita a soluzioni tanto attese dalla popolazione».

Oggi, quindi, si riaccendono, per l’ennesima volta, i riflettori sulla nuova caserma dei Carabinieri. Un palazzone di quattro piani sito sul lungomare, pronto sin dal 2013, costruito dalla società L’Ottagono per conto del Ministero dell’Interno e mai aperto, a causa di una lunga serie di strani cavilli burocratici, che stranamente e puntualmente, spuntavano ogni qualvolta ne veniva annunciata l’imminente apertura.

Nel corso degli anni dell’imponente costruzione, elevata nel 2019 da tutti i sindaci delTirreno cosentino a “presidio di legalità” tanti rappresentanti delle istituzioni sovracomunali, ad ogni livello, hanno fatto tante promesse. Tutte puntualmente disattese, purtroppo. Si spera che non passino altri undici lunghi anni prima di vedere il nuovo presidio dell’Arma pienamente operativo.

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